DEI SIGNOR! DI FERRARA	4<j3
liologncsi, Cremonesi e Padovani, contro lo stesso Ezzelino,
il	quale continuava a desolare crudelmente la Lombardia, Alla testa dei confederati, egli arrestavalo nel 25 settembre al ponte di Cassano e impsdivagli il passo per il Milanese. Ezzelino, ferito nella zulia, si ritirò, e andossene a tentare un altro passaggio sull’Adda^ l’indomani però attaccato anco su quel punto, venne fatto prigione e condotto
     E calino diceva spesso voler fare cose più granili che non Carlomagno; ed in effetto s’egli riuscito fosse nell’impresa contro Milano, avrebbe fallo della Lombardia il più florido regno d’Europa, Dopo il 1237 il suo carattere cangiava, ed in fatto lo stesso scrittore lo dipinge in quest’epoca diversamente: Sed postquam Marchiae dominium est adeptus, statura corporis, quae mediocris fiat, eadem permanente, repente in virum alterum est mutatus. Nam in facie ansterus est e ffectus. Talis narn-que apparebat in vultu, qualis erat in actu. In modo loquendi terri-bilis, in incessu superbus, solo intuitu homines deterrebat. Ab amore satis abstinuit mulierum: sed viros ab uxoribus separabai, et eos cum aliis de facto comtrahere compellebat. Latrones odio habuit et praedones, sed illorum supplebat officium, omnes indifferenter sposando pariter et mactando. V-alde susp ciolus fuit: semper namque in. deteriorem partem facia et verba indifferentia exponebat. Omnino fuit immiscricors; crudelitate namque superávit saevitiem omnium tyrannorum ( ibid. ).
     Vari storici lo accusano di aver falli morire quasi cinquantamila uomini, per suo comando-, in fallo egli commise molte crudeltà, sebbene vengano sovente esagerale. Ribellateglisi Vicenza, Padova e Verona, si vide obbligato ad usare severi castighi, ! quali però, portati all’eccesso, servirono di pretesto al pontefice onde predicare contro di lui una crociala. Ezzelino da Romano sposò in prime nozze Gilia sorella del conte di San-Bonifacio *, la ripudiò poscia nel 1238, e prese in moglie Selvaggia, figlia naturale dell’imperatore Federico II; sposò in terzi voli, nel 1244 Isotta, parente per parte di madre del re Manfredi, e finalmente nel 1249 ammogliassi in quarte nozze con Beatrice di Caslel-Nuovo. Ad onta di tanti matrimoni, egli mori senza lasciare alcun figlio, nel 1269, all’eia sua di sessautacinque anni e sei mesi. Questo signore credeva nell’ astrologia giudiciaria , e consultava spesso sopra le sue operazioni un cremonese chiamalo Gerardo di Sabionella, grande astrologo di que’ tempi.
      Oltre i molli astrologi, ei teneva alla sua corte istrioni, buffoni, favoleggiatori, poeti, ed uomini di lettere; e questo non annuncia cerlameule uu carattere portato agli estremi' della barbarie e della crudeltà.
     ALBERICO, fratello di Ezzelino V, nato verso il 119^1 visse in buona armonia co’papi fino al 1255, e fu amatissimo da5 suoi sudditi ; se-nonche, unitosi al fratello, e abbandonalo il partilo guelfo, provava ogni ri-gòie della coite di Roma, che nel 1258 scomunicavaio } e da quell’ islapte