5.fa CRONOLOGIA STORICA Jissimo desiderio. Egli avea fatto erigere, nell’undicesimo anno del suo reggimento, cioè nel 775, un vescovado nella piccola isola di Ólivolo, la quale al presente è una parte della città di Venezia, e vi avea fatto nominare Obeletoj che venne consacrato dal patriarca di Grado. GIOVANNI GALBAJO. 787. GIOVANNI, figlio di Maurizio Galbajo, continuò a governare lo stato di Venezia dopo la morte del padre suo, cui non imitava se non se nel farsi associare al do-gado il proprio figlio MAURIZIO. Il loro reggimento fu una vera tirannia. Nell’ 801 , dopo la morte di Obeleto vescovo di Olivolo, Giovanni, per le raccomandazioni dell’imperatore Niceforo, faceva eleggere in di lui luogo un greco, nominato Cristoforo, ed i tribuni di Venezia, che in discordia col doge vivevano, indussero Giovanni patriarca di Grado a rifiutar la consacrazione all’eletto. Galbajo e suo figlio, furiosi per codesto rifiuto', passarono a Grado con varie milizie, e presone il patriarca, lo precipitarono dall’alto d’una torre, ove erasi rifuggito. Baronio, seguendo il Sabellico e Pier Giustiniani, dice che Paolino, patriarca di Aquileia, nell’ 802 tenne in Aitino un concilio,-nel quale scomunicò gli autori di questo assassinio ed i loro complici; ma la morte di Paolino, avvenuta nell’ u gennaio 802, precedeva verosimilmente un tale avvenimento, od almeno non lasciavagli il tempo di raccogliere i suoi colleglli (Vedi nella Cronologici dei Concili quello di Aitino dell’anno 799). Nell’8o3, Fortunato, successore del patriarca Giovanni e di lui parente, concertatosi con parecchi nobili veneziani, tentò con loro di far deporre i dogi; se non che scoperta la congiura, egli salvavasi in Francia, e gli altri congiurati si ritirarono in Treviso; donde poscia nel-P8oi, mercè le intelligenze conservate coi nobili rimasti a Venezia, fecero eleggere a doge il tribuno Obelerio. Giovanni e Maurizio non poterono meglio che salvarsi colla fuga; fecero bensì in seguito varii tentativi per rientrare in patria, ma sempre reietti, finirono il viver loro in esilio (Danduli Chron.).