DEI DUCHI DI SAVOJA xj7 del re Enrico III, egli si pose nel i58p fra i concorrenti alla di lui successione, siccome figlio di Margherita, sorella del re Enrico II. Però poco contando sui suoi pretesi diritti alla corona di Francia, egli brigò nel Deltìnato e nella Provenza, per farsi ivi conferire la principale autorità. Il parlamento di Grenoble deluse allora destramente le sue sollecitazioni, ma i faziosi di Provenza volsero lo sguardo sopra di lui nel iSgoper crearlo allora governatore, egli spedirono una deputazione, pregandolo di accettar questo titolo. Abbandonati allora i Ginevrini per prendere possesso della sua nuova dignità, si recò ad Aix, ove a’ 17 novembre fu accolto come liberator della patria. Questo trionfo però fu di breve durata: Lesdiguieres e Valete, postisi a capi dei Provenzali fedeli, ruppero le genti del duca a Sparron, a Pontchara nel 16 settembre i5gi, ed a Vinon nell’ottobre successivo, e lo costrinsero nell’anno seguente a sgombrar la Provenza. Lesdiguieres, seguitolo nel Piemonte, gli tolse inoltre non poche piazze: nel i5g7 egli fe’costruire il forte Barraux in vista di Lesdiguieres e del suo esercito, che mormorava sull1 inazione del proprio generale: i lagni ne furono portati al re, che per lettera ne lo rimprocciò: « Vostra Maestà, risposegli Lesdiguieres, » abbisogna di un buon forte a Barraux per tenere in fieno » la guarnigione di Montemeliano. Poiché il duca di Sa-» voja vuole sostenerne la spesa, allorché egli sarà in istato » di difesa, vi premetto di prenderlo senza che nttlìa costi » al vostro tesoro«. Nell’anno seguente egli mantenne la sua parola, e prese il forte di Barraux per ¡scalata. Altre perdite che fece poi provare al duca, costrinsero quest’ultimo a chiedere nel i5gg la pace; ma non la ottenne che nel i6or per via del trattato che corichiuse nel 17 gennaio a Lione coi plenipotenziari del re Enrico IV ; trattato per cui cedette il Gex, il Bugei ed ¡1 Valromei alla Francia, e ritenne per se il marchesato di Saluzzo, che formava l’oggetto della guerra. Fu detto in proposito che il re avea conchiusa una pace da duca ed il duca una pace da re. Era già da gran tempo che Carlo Emmanuele spiava come vedemmo, l’occasione di invader Ginevra; ora nel 22 dicembre 1602 essendosi d’Albigni, governator di Savoja, secretamente accostato a questa città con miladuecentcf uu-