DEI VESCOVI E PRINCIPI DI GINEVRA. i85 » Il conte (Amedeo VII) stese inoltre un atto autentico in » data del 26 aprile i3gi, col quale dichiarava clic per l’e-» sercizio della giurisdizione che si tenne e si terrà da Luigi n di Cossonai e dal suo consiglio residente in Ginevra, fino n al i.° settembre successivo, per liberale concessione del » vescovo c della città, egli non intendeva nè di poter de-» rogare in modo alcuno alla loro giurisdizione, nè che per » tale esercizio si fosse acquistato verun diritto ». (ibid. pag. 71-72). GUGLIELMO di LORNAI subentrò al vescovo Ademaro Fabri, morto nello stesso anno o sul finire del precedente. Durante il suo vescovado, cessava di vivere senza discendenti Pietro conte del Ginevrino, pochi giorni dopo il testamento da lui fatto nel 24 marzo ligi- Con quest? atto egli istituì ad erede Umberto di Villars suo nipote, figlio di Maria Ginevrina sua sorella maggiore, coll’obbligo per altro di istituire anch’ egli, in caso di premorienza, Ottone di Villars di lui zio. Intanto Margherita di Jonvillc, vedova del conte Pietro, sposava in terze nozze (1) Ferri di Lorena, recandogli in dote la contea di Vaudemont. Ma Roberto Ginevrino, collocato allora sulla santa sede col nome, siccome dicemmo, di Clemente VII, non videsi impunemente spogliato della successione di Pietro suo fratello: tentò quindi d’impossessarsi della contea ginevrina. Il vescovo di Ginevra ed il conte di Savoja vantavano anch’essi, ciascuno dal lato proprio su tale successione delle pretese, che però il rispetto dovuto al capo della chiesa universale tenne in sospeso fino alla morte di lui, avvenuta nel 16 settembre 1394. Ma dopo questo avvenimento, il prelato volle mettersi in possesso della contea ginevrina per diritto di confisca, atteso che-nè Pietro nè suo fratello, dai quali era stato preceduto, non avevano adempiuto al primo dovere del vassallaggio verso la chiesa di Ginevra, col farle omaggio e giurarle fedeltà pel feudo che da essa tenevano. Il conte di Savoja sosteneva dall’altra parte che la contea contrafi) B non già in seconde nozze, come sta scrillo nell1 edizione dei Benedettini, perocché in primi voli essa aveva sposalo Giovanni di Borgogua duca di Muniogu.