320 CRONOLOGIA STORICA verlo di tutto che avesse potuto dovere alla sede apostolica (lìainaldis, ad an. 144^, n.° 5 ). Questo trattato, confermato con una bolla datata a Siena nel 6 luglio seguente, venne fedelmente eseguito d’ambe le parti. 11 nome di Alfonso era così celebre in Europa, che essendo venuto nel 1452 a Roma l’imperatore Federico II, per farsi coronare con Eleonora di Portogallo sua sposa, non volle lasciare Italia senza avere avuta la soddisfazione di vedere un principe di cui tanto vantaggiosa discorreva 1^ fama, e che era d’altronde zio dell’imperatrice. Alcuni suoi cortigiani avendogli rappresentato che il fare egli primo una visita ad Alfonso comprometterebbe la sua dignità, egli rispondeva non trattarsi allora di cerimoniale, ma recarsi dess’o a rendere omaggio al merito personale e non al rango del suo parente. Prevenuto di questa visita, non neglesse Alfonso cosa alcuna per preparare all’imperatore una magnifica accoglienza. Portossi ad incontrarlo a tre miglia da Capua, e condottolo a Napoli, ivi gli diede feste e torneamenti, che durarono finché i Tedeschi vi sogg'or-narono. I mercadanti ebbero ordine di dare gratuitamente tutto ciò che questi stranieri loro avessero chiesto, e Tennero poscia rimborsati delle polizze-presentate al re. Si eresse in Siracusa una statua all’imperatore, la quale sussistette fino al i53o (Muratori Annal., tom. IX, pag. 446; Bar igni, Ist. di Sicil. , tom. II, pag. 342). Nel i456 il regno di Napoli provò nel 5 e 6 dicembre uno dei più terribili terremoti di cui faccia menzione l’istoria. Parecchie chiese, parecchie torri e case particolari della capitale furono-rovesciate, e quasi ventimila persone perirono. La' scossa stessa agitò le città di Benevento, Brindisi, Ascoli, Ariano, Campobasso, Avellino, Cuma, No-cera, Gaeta ed altre, eh’esso rovesciava in parte, con perdita di assai persone. 11 re Alfonso era intento ad assistere alla santa messa a San-Severino di Napoli, allorché cominciò tale disgrazia; tutti presero la fuga, ed il sacerdote stesso abbandonava l’altare, senonchè il re senza mostrare alcun timore io ritenne ed obbligollo a terminare l’augusto sacrifizio. , Da gran tempo sussisteva la guerra fra Alfonso ed i Genovesi, a gran rammarico di papa Calisto, il quale era