DEI GRANDUCI!! DI TOSCANA 107 sua, morta nel 20 dicembre i636 (Galluzzi), e sepolta sdito l’altare della sacrestia, dello Spirito-Santo^ quattro figli : Cosimo, che segue; Carlo, cardinale nel i6i5, e morto nel 1666; Francesco e Lorenzo; nonché tre-figlie: Eleonora; Catterina, sposata a Ferdinando duca di Mantova; e Claudia, moglie i.° di Federico Ubaldo della Rovere, unico figlio di Francesco Maria, duca di Urbino, morto nel 1623, prima del padre; 2.0 di Leopoldo, arciduca d’Austria. » Ferdinando, dice Galiuzzi, fu il primo principe di » sua famiglia che venisse sinceramente e generalmente « pianto dai suoi sudditi, di cui per le sue grandi quasi lità e per le virtù sue- erasi meritato l’amore. Egli era » sincero, ma risei*vato, fermo nelle risoluzioni, coraggioso » e grande nell’esecuzione de’suoi progetti. I rovesci da » lui provati, lungi dallo scoraggiarlo, lo animarono anzi di » più nelle imprese che si predisse. Sapea bilanciare il ri-» gore colla clemenza; ed il suo governo fu moderato, giu-» sto, tranquillo sì, che fece obbliare a Firenze le disgrazie » provate sotto gli altri suoi principi. ' Morto Ferdinando, trovossi ne’di lui scrigni dieci milioni di oro e due milioni di pietre prezipse. Egli cominciò nel. 1604 la reale cappella dei depositi, nella quale vedonsi le tombe- dei granduchi Cosimo I, Francesco, Ferdinando I, Cosimo li, Ferdinando II e Cosimo III. COSIMO II de’MEDICI. 1609. COSIMO, primogenito del granduca Ferdinando I e di Cristina di Lorena, nato il giorno 12 maggio i5go, e sposatosi nel 1608 con Maria Maddalena d’ Austria, succedette a suo padre. Amico di Ferdinando duca di Mantova, gli spedì soccorsi nel 1613 contro il duca di Savoja, che avevagli dichiarato la guerra. Nel 3 novembre dello stesso anno, aprì in Livorno un asilo all’emir Fackardino, i cui dominii estendevansi dal monte Libano fino al mare, perseguitato dal'sultano Acmct, contro il quale aveva ribellata la Siria. Fackardino, aiutato dal gran-sofì, prometteva di rimettere i cristiani in possesso del regno di Gerusalemme; però i soccorsi fornitigli dal gran duca e da