312 CRONOLOGIA STORICA Alfonso, la regina Giovanna erasi collegata con Filippo Maria Visconti duca di Milano, che allora dominava in Genova, e faceva partire una flotta con diecimila uomini, per fare una discesa in Sicilia; non si vede però che questo armamento abbia fatto grandi progressi. Braccio assediava allora Aquila, piazza importante, da Alfonso promessagli se poteva rendersene signore; senonchè in una sortita, egli venne fatto prigione, dopo aver ricevuto parecchie mortali ferite, nel 2 giugno 1424. Vissuto sempre da empio, egli fini come un arrabbiato, non avendo voluto ricevere alcun soccorso nè spirituale nè temporale. (Rainaldi, ad ari. 1424» n. 16) L’antipapa Benedetto XIII moriva nel i424? ed Alfonso, sempre attaccato al di lui partito, dichiaravasi per Gilles de Mugnos, che la di lui fazione aveagli dato per successore. Martino V, il vero papa, risoluto di riguadagnar questo principe o di ridurlo, gli deputava il cardinale di Foix, al quale, benché parente d’Alfonso, venne rifiutato l’ingresso in Aragona. Dopo l’abdicazione di Mugnos, fatta nel 26 luglio i4?-9, Alfonso rinunziò allo scisma. In un articolo del trattato di pace fra esso e Martino V, è detto che Alfonso ed i lui successori goderebbero delle spoglie de’vescovi di Sicilia dopo la loro morte. Pyrrlius Roccus pretende che non fosse questa che una conferma del diritto di cui erano in possesso i vescovi di questo regno. Alfonso, recatosi nel 1431 in Sicilia, vi fece pubblicare una.prammatica sotto il titolo di II rito di Sicilia, la quale nel paese ancora si osserva. Egli passò poscia nel regno di Napoli,-ed abboccatosi colla duchessa di Sessa, la persuadeva a tentare la di lui riconciliazione colla regina Giovanna, sulla quale questa dama poteva assai; ma la negoziazione veniva attraversata dai ministri del duca d’Angiò, che la facevan cadere. Alfonso, ritornato in Sicilia, vi intendeva la morte del duca d’Angiò suo rivale, avvenuta nel i5 novembre i434 5 e quella della regina Giovanna nel 2 febbraio i435. Invitato dai partigiani che aveva a Napoli, fra’quali uno dei più zelanti era il duca di Sessa, Alfonso partì da Messina con sette galere, lasciando in Sicilia l’infante don Pietro, per farvi i preparativi di guerra. Sbarcato presso a Gaeta, ben presto vi era raggiunto dai suoi partigiani, e concludeva con essi di assediare questa piazza, una delle