37a CRONOLOGIA STORICA ritirarsi per mare in Provenza; ma felicemente fu dissipato il temporale dalla morte dell’imperatore, avvenuta in Toscana nel 24 agosto dello stesso anno. Tale avvenimento cangiò faccia agli ailari d’Italia. Ora Roberto volgeva la mira alla Sicilia, la cui conquista estremamente lusingavaio; e gli immensi preparativi che fece egli per tale spedizione sembravano dovergliene assicurare il successo. 1 guelfi, da cui era riguardato come capo, contribuirono a formargli, colle truppe ch’egli ebbe dalla Provenza e dal Piemonte, un’armata di almeno quarantamila uomini, tanto di fanteria che di cavalleria. La di lui flotta consisteva in settantacinque galere, tre galeoni, trenta vascelli eia trasporto, trenta altri domandati sagittari, e centosessanta barche coperte. Con tale formidabile armamento posesi in mare nel luglio 1314? c fece uno sbarco in Sicilia, nella valle di Mazzara, presso al castello di Castellamarc, di cui facilmente impadronivasi pel tradimento del comandante. Di là recossi ad assediare Trapani ;senonchè mentre trovavasi davanti di questa piazza, una violenta tempesta, che non risparmiò neppure la flotta nemica, disperse la sua; parecchi bastimenti ruppero od andarono a picco con quasi tutto il loro equipaggio. L’assedio tirava in lungo, la mancanza di viveri faceasi sentire nel di lui campo, e le malattie lo spopolavano. La stagione avanzata minacciava maggiori disastri al re di Napoli ; se-nonchè Ferdinando, figlio del re diMajorica, toglievalo d’imbarazzo, combinando tra lui ed il rivale una tregua di quattordici a quindici mesi, da essi sottoscritta nel 17 dicembre. Roberto, per un articolo di questo trattato, abbandonò la Sicilia nel febbraio i3i5. Spirata la tregua, tentò Roberto, per parte dei suoi generali, parecchi sbarchi in Sicilia, ma sempre infruttuosamente. Più fortunata gli riusciva la spedizione del i3i8, per soccorrere la città di Genova, assediata dagli Spinola ed Adorni. Imbarcatosi colla regina sua sposa ed i fratelli suoi, Filippo principe di Taranto e Giovanni principe di I^orea, sur una flotta carica di mille e duecento cavalieri e seimila fanti, approdò nel porto di Genova il 20 luglio, e l’indomani entrò solennemente in questa città, della quale e delle dipendenze nel 27 dello stesso mese venne offerta a lui, egualmente che a papa Giovanni XXII, la sovranità per lo