iga CRONOLOGIA STORICA AclelgisOy duca di Benevento, aveva nell’871 fatto prigioniero l’imperatore, onde vendicarsi dei disordini che le di lui truppe commettevano nel suo ducato, ed i Saraceni, che Luigi avea costretti a ripassare in Sicilia, approfittavano della ritirata di queste milizie, già dai Beneventani scacciate, per rientrare in Italia, e sbarcavano presso Salerno, disegnando farne l’assedio. Però, prevenuto il principe Gai-fer della risoluzione loro, da un amico che fra essi teneva, fece circondare di forti mura la città e di molte torri, per metterja così al coperto dei lóro assalti. I Capuani, siccome vassalli di questo principato, furono costretti di contribuire alla spesa di queste fortificazioni, e col loro denaro costruirono la torre all’occidente (Anon. Salern., c. 119). Gaifer avea un figlio domandato Gaimaro, che si associò nell’877, il quale (che noi chiameremo GAIMARO-I, o WAIMA1RO) divise il trono nell’8g3 con GAIMARO II suo figlio, dopo di che non si parla più di lui nella storia. Egli aveva sposata Viota,-figlia di Guido duca di Spoleti. Gaimaro II trovavasi nell’ anno quarantesimoprimo del suo regno, allorché l’anno g33 s’associò il figlio Gisulfo, il quale non contava allora che quattro anni d’-età. Romualdo di Salerno, nella sua cronaca, dice che Gaimaro terminò i suoi giorni nello stesso anno, lasciando Gisulfo sotto la tutela di Prisco; ma D. Blasi prova che desso vi« veva ancora nel 9/p (V. i conti di Capua). GISULFO, primo di questo nome, meritossi l’universale stima per la saggezza del suo reggimento. Greci, Francesi, Sassoni e Saraceni per fino studiavansi di cattivarsi' la di lui amicizia, e nessuno osò attentare contro i di lui stati. Papa Giovanni XII fecegli proporre nel g5g per mezzo de’propri ambasciatori un’alleanza, e con gran seguito por-tossi a trovarlo in Terracina (Anonimo Salernitano). Lan-* dulfo, cugino di Gisulfo, era figlio adottivo di Atenulfo principe di Benevento, e da lui d’ogni bene ricolmo; ma ingratissimo, formava contro di lui una cospirazione* e, col soccorso dei propri figlj Landulfo, Indulfo, Landenulfo e Gairiiaro, nonché con quello di Risone, Romualdo e d’altri nobili salernitani, entrato nel palazzo per una finestra, ar-restavaio, e lo faceva rinchiudere, nel g74; in- una prigione