i oo CRONOLOGIA STORICA Lombardia, e raccogliervi i dotti; e formò sotto la direziono di Campana suo secretario gli statuti retativi all’ ordine e al reggimento dell’università, di cui fecesi la solenne apertura nel i.° novembre [543, accorsivi molti scolari. Per dare maggior lustro e rinomanza a codesta scuola, egli vi fondò una cattedra di botanica; e, quello che oggi desterebbe le risa, una di astrologia, di cui diede la direzione ad-un carmelitano nominato Giuliano Ristori da Prato, che erasi acquistato qualche fama, per aver predetta la morte violeiga del duca Alessandro e scoperte alcune congiure tramate contro Cosimo. Fondò Cosimo quaranta piazze pei giovani toscani a cui le ristrette facoltà non permettessero seguire la inclinazione per le lettere. Si può vedere, nell’istoria di Toscana del Gailuzzi, la nota dei professori che si distinsero in questa università. Nel i54$ Cosimo, dopo aver costruito di nuovo il porto di Livorno, lo fece porto fratfeo, c vi attirò molti stranieri, mercè i privilegi che accordava a quelli fosser venuti ad ¡stabilirsi in questa città. Nel 22 giugno dello stesso anno, fu egli posto in possesso ila don Diego di Mendozza, per ordine imperiale, della città di Piombino e delle fortezze e dipendenze sue, malgrado le proteste della madre e tutrice di Jacopo VI Appiano, a cui apparteneva tal feudo; senonchè nel seguente ^4 luglio era Cosimo obbligato di rimettere il tutto a Ferrante Gonzaga (Gailuzzi). In questo anno Cosimo il Grande fece aprire al pubblico la ricca biblioteca già raccolta da Cosimo il Vecchio; la quale egli arricchiva de’più rari manoscritti greci e latini, non risparmiando per ciò cure nè spese di sorta. Vi collocava anche il celebre manoscritto di Virgilio, riguardato come il più antico di Europa, ed affidò la cura di codesta biblioteca al capitolo di San-Lo-renzo. L’amor delle lettere inducevalo a ristabilire nel i5/[<) l’università di Firenze, ove chiamava abili professori di greco, latino, di filosofia e d’altre scienze. L’emulazione suscitatasi tra codesti dotti produsse molte traduzioni degli autori greci; e Cosimo, onde facilitare l’edizione delle loro opere, fece venire in Firenze Lorenzo Torrentino stampatore fiammingo, gli mise in ordine una tipografia con due torchi, caratteri italiani, ovvero di scrittura corrente degli antichi,