i7a CRONOLOGIA STORICA pieno di belle speranze, portossi presso l’imperatore in Alemagna. Ritornato con numeroso esercito, e rinforzatolo vieppiù con milizie del paese, diresse la sua marcia nel io53 verso la Puglia, onde guerreggiare contro i Normanni. Nello stesso anno si venne a una battaglia, della quale questi ultimi, rimasero vittoriosi, ma lunge d’insuperbirsi di tale vantaggio, presero, anzi parte al dolor del pontefice-, ed essendusi portato a trovarlo Umfredo, loro capitano, lo ricevette prigioniero sulla sua parola. Il pontefice, giunto seco lui a Beneveuto nel 23 giugno, vi cadde ammalato, e domandò d’essere condotto a Capua, da dove dopo un soggiorno di dodici giorni si fece trasportare a Roma-, e qui ebbero termine i suoi viaggi e le sue disgrazie. Morì egli in questa città nel 19 di aprile io54 (Leo Osi., lib. li, c. 83 e.8(j). Camillo Pellegrini pensa che Riccardo conte di Aversa fosse creato principe di Capua nell’anno io58, con suo figlio Giordano; e dice il Muratori, essere certo che papa Nicola II gli accordò nel seguente anno l’investitura di questo principato, del quale però sembra noti prendesse egli allora possesso, almeno nella sua totalità. Leone d’ 0-stia (lib. Ili, c. 16) riferisce al contrario, che Riccardo, volendo farne la conquista, stringeva dJ.assedjo Capua, intorno alla quale faceva innalzale tre bastioni; ma che il principe Pandulfo VI, che trovavasi allora in città, riuscì, mercè l’offerta fattagli di settemila scudi d’oro, a persuaderlo di ritirarsi. Pandulfo morì in seguito (ignorasi in quale anno), ed ebbe per successore il proprio figlio LAN-DULFO V. Ora Riccardo presentavasi di nuovo innanzi a Capua, e stringevala così, n.el 1062, che obbligavate a capitolare, e fu convenuto i cittadini rimarrebbero padroni delle torri e delle porte. Riccardo dissimulò pel momento la noia che tale condizione recavagli, sinché, conquistate nel periodo di,tre mesi tutte le città e le castella del principato, significava ai Capuani dovessero a lui rimettere le torri e le porte della città. Avutone rifiuto, per la terza volta assediavali. In tanto presente pericolo, i Capuani deputarono all’imperatore il loro arcivescovo, onde ottenere soccorsi; ma il prelato non riportava che belle parole, ed essi vidersi costretti dalla fame a ricevere da Riccardo la