DEI RE DI SICILIA 2g3 combattimento, che successe nel i$ giugno, e fu sanguinosissimo. I Siciliani, vinti e posti in fuga, non poterono salvare che sette galere; il resto fu preso con Corrado Doria, Giovanni di Clermont ed altri nobili; Roberto duca'di Calabria faceva allora per mare l’assedio di Messina, e ridu-cevala, per mancanza di viveri, agli estremi. A tanta disgrazia si unì l’epidemia, che fece moltissimi guasti; ma la città, ad onta di tutto, era risoluta di perdere fino all’ultimo abitante, piuttosto che rendersi ai Francesi : tanto era l’orrore in che avevano i Messinesi questa' nazione! Federico, principe di gran senno e coraggio, non mancò i'n questa calamità di portare viveri più volte in persona agli assediati, e di far trasportar altrove i poveri, ridotti quasi altrettanti scheletri. Così durava, iìno" a che, penetrata l’epidemia nel campo del duca Roberto, fu questi obbligato a levare l’assedio. Ora la duchessa Yolandaj moglie del duca e sorella del re Federico, interponessi per ottenere una tregua, e riusciva a farla concludere in un colloquio tra Federico e Roberto, in faccia a Siracusa. Bonifacio Vili aveva sempre in vista di togliere la Sicilia a Federico, e chiamava Carlo di Valois, fratello di Filippo il Bello re di Francia, in Italia, magnifiche promesse facendogli; e non solo la Sicilia gli facea sperare, ma-lo impero di Costantinopoli eziandio, siccome dovuto allo spòso di Catterina di Courtenai, nipote di Baldovino imperatore titolare di questo paese. Carlo di Valois, così filettato, passava i monti, e veniva incontrato per via, e magnificamente trattato a Modena da Azzone marchese d’Este, il quale prestavagli una considerabile somma. 11 pontefice, a cui egli in seguito baciava il piede in Anagni, creavalo conte della Romagna, capitano del Patrimonio di San-Pietro e signore della Marca d’Ancona. La prima commissione che diedegli Ronifazio fu di pacificare la città di Firenze, lacerata da fazioni. Entratovi in fatto nel giorno di Ognissanti i3oi, ne chiedeva la signoria c la difesa, promettendo con giuramento di mantenerlo in buono e . pacifico stato; non atteneva però la promessa, mentre dichiaratosi per la fazione dei Neri contra quella dei Bianchi, aumentava così i torbidi e la discordia. Partito nell’aprile i3c>2, carico delle maledizioni del popolo, recossi a Napoli, ove-trovò pronto