DEI DOGI DI GENOVA 3!5 il quale, secondo alcuni, seco lo conJuccva, c secondo alili Io metteva in libertà mercè l’esborso di quindicimila ducati d’oro. Egli moriva dopo alcuni mesi, c lasciò di se memoria luminosa, mentre nessun doge fino allora non avea governata la repubblica con tanta giustizia e tanta saggezza. ANTONIO ADORNO venne eletto doge tre giorni dopo la presa di Genova; e avendo egli fatta venire da Pisa dell’artiglieria, si rese facilmente signore de’forti, le cui guarnigioni però ottenevano la libertà c ritornavano in Francia. Nel 1527 essendo i Francesi rientrati in Italia, Pietro Na-varra e Cesare Fregoso vennero a bloccare Genova dalla parte di terra, intanto che Andrea Doria, ammiraglio di Francia, chiudeva l’entrata del porto colle sue galere. La città, in preda agli orrori della fame, nè sperando soccorso eli sorte, rientrava sotto la dominazione di Francia. Entrativi i Francesi, si contentavano di spogliare il palazzo del doge, che trovarono vuoto, essendosi Antonio Adorno ritirato in castello. Lautrec, generale dei Francesi, inviava a governar Genova Teodoro 'l'rivulzi. Nel i528 Genova cambiava ancora di padrone; e Andrea Doria, non avendo potuto ottenere dal re di Francia la libertà della patria, passava al servigio dell’imperatore, metteva in rotta Filippino suo nipote, mentre Antonio Doria impadronivasi delle galere del re nel porto di Genova. Nel. 12 settembre, Andrea Doria alla testa di cinquecento uomini sorprese Genova, obbligava il Trivulzi a chiudersi nel castello, ove tosto assediavalo. I Genovesi, giubilanti di tale rivoluzione, accorrono ad assediare Savona, che Francia avea smembrata dal loro stato. Le due piazze dopo breve difesa arrendevansi : la prima fu demolita, dell’altra venne interrato il porto. Acquetate le cose, onde estinguere per sempre le fazioni e le divisioni fra i nobili e i popolani, si statuiva novella forma di reggimento, (e si saggia, che non vi fu fino a’giorni nostri fatta variazione di sorta) per cui aggiungevasi alle ventotto famiglie più illustri, eccettuate gli Adorni e i Fregosi, tutte le altre sì nobili che plebee, le quali fino allora fossero state ammesse agli onori .ed a’magistrati. Ne conseguì, die» il Muratori, clic vi furono tanti Doria, tanti Spinola, tanti Grimaldi, tanti Ficschi cc. 1 rimanenti cittadini, clic formavano il basso popolo, furono T. XVIII. 3