DEI CONTI E PRINCIPI DI CAPUA iji Fra i delitti che vengono rimproverati a Landone ed a1 suoi fratelli, quello che più fatale per le sue conseguenze divenne fu la guerra che fecero a Magenulfo di Teano, nipote, dei Saduti, il quale da essi mortalmente odiato, e scacciato da questa città ove dominava, cercò ogni, mezzo onde vendicarsi. Poco tempo dopo avvenne l’incendio della nuova città di Sicopoli, fondata nell’826, l’autore del quale s’ignora. Erkemperto, l’anonimo di Monte-Cassino, e Leone d’Ostia ne incolpano i Capuani; l’abate Trioli, seguendo un’antica cronaca, ne fa autori i Napoletani e Sergio 11 lor duca; ma 1^ cronaca di Capua, nuovamente pubblicata dal Pratdli, lo accagiona a Magenulfo, verisimilmente aiutato dai Greci, che allora moltissimi erano in Napoli. Questo incendio avvenuto, secondo Leone d’Ostia, nell’856,.fu si terribile, che tutte le "case della città, ad eccezione di quella •del vescovo, consumava. Per riparare a tale disastro, Landone e i suoi fratelli pensarono di costruire una nuova città; però non accordavansi nella scelta del luogo: Landone opinava di fabbricarla sul piano stesso di Sicopoli, dicendo che situata sulle scoscese colline di Palombera, servirebbe d’asilo nei difficili tempi ne’quali trovavansi ed i fratelli suoi rispondevano che così essa converrebbe piuttosto ai cervi che non agli uomini. Landcnulfo infine ed il vescovo Landulfo di lui fratello la vinsero colle vie di fatto, mentre, discesi alla pianura, cominciarono ad innalzare le mura della novella città, lungo il Volturno, vicino a un ponte detto comunemente di Casilino; ed era, dice la cronaca dei conti di Capua, un terreno così limaccioso, che dava-sigli il nome di Pantana: Ipse Casilinum cum Jratribus suis moliri fccit in Pantana. I vicini si burlavano della nuova città, e, deridendola, la novella Roma appellavanla; ma Landone osservando che il Volturno abbracciava una gran parte del suo circuito, e rendèva la di lei situazione assai forte, metteva tutta l’attenzione e l’attività per condurre l’opera a perfezione, in maniera che la nuova Capua venne "abitata nello stesso anno 856, nel quale ebbe principio la sua edificazione. Ademaro, principe di Salerno, vide elevarsi questa città con gran gelosia; e portatosi a trovare Guido duca di $poIeti, persuadevalo a tentarne la distruzione, a fine d’obbligare Landone ed i di lui fratelli a ri-