DEI COMI E PRINCIPI DI CAPUA 181 accresciuta a grado tale che tutti i grandi e i signori del paese afìrcttavansi a rendergli omaggio, preso dal timore, si rese, egualmente che es^r, suo uomo ligio. Ora Roggero, vedendo un principe divenuto suo vassallo, sdegnava i titoli di conte e di duca, e quello di re aliava. Dispulavausi allora la cattedra romana papa Innocenzo e P antipapa Anacleto. Roggero attaccavasi a questo ultimo, ed ottene-vane nel ii3o un diploma datato 26 settembre, mercè cui nel Natale seguente veniva coronato nella cattedrale di Palermo. 1 ministri che adempirono a tale cerimonia furono Filippo arcivescovo di TCapua, Roggero arcivescovo di Benevento e Giovanni arcivescovo di Salerno; cd il principe Roberto imponevagli la reale corona; servigio del quale lu molto male corrisposto, come or. vedremo. Net bollore delle sue conquiste erasi vantato Roggero che spoglerebbe de’ loro domimi il principe Roberto e Rainulfo conte di Ariola e di Avellino, quantunque foss’egli suo parente e cognato; 'ma ciò che avrebbe dovuto più stretta amicizia legare fra essi, fu invece la causa dtlla loro disunione. Rainulfo, disgustatosi colla moglie, trattavaia con estrema durezza; e Roggero, che amavala-teneramente, informatone, la richiamava presso di lui e consolatala il meglio che potè, inviavala con suo figlio in Sicilra, dopo di che prendeva le armi contro Rainulfo, a- cui tolse subitamente Avellino e Mercogliano. Rainulfo aveva un fraiclfo nominato Riccardo, il quale erasi attirato Podio di lui: ne ebbe cavati gli occhi ed il rjaso fagliato. Rainulfo, informato di tale disgrazia, da Roma, ove orasi ritirato, portavasi presso il fratello a compiangerne lo stato.infelice. Unitisi, e raccolti quarantamila fanti e fremila cavalieri, posersi in campagna contro Roggero, e pdVtaronsi ad accampare a Monte-Sarchio. Roggero, informato di tali movimenti, d| Benevento, ove allora soggiornava, inviò Joro deputati onde richiederli del motivo per cui aveano prese.le armi contro di lui. Roberto in pubblica udienza così rispose: « Dite al « vostro signore, che noi rjon faremo nè pace nè tregua » con lui, finché, non abbia.reso al conte Rainulfo la sposa, y> la città d’Avellino ed il castello di‘Mercogliano, che ha ” ingiustamente lor toLti » . E congedatili, ordinava le truppe in battaglia, onde non tenir sorpreso dal nemico- Rog-