DEI RE DI NAPOLI disegno, e due volte si .vide costretto a ritornarsene, senza aver potuto penetrare nel reno. Nel »389, il partito di adislao trovossi così indebolito, die non rimaneva più a questo principe se non Ca-pua , Gaeta-ed i castelli di Napoli ; le altre piazze od erano sommesse a Luigi d’Anjou, suo competitore, 0 rimanevan neutrali. Nel 1390 Ladislao venne solennemente coronato a Gaeta, nel 29 maggio, dal cardinale di Firenze, legalo del nuovo papa Bonifacio-IX. Ladislao inviò, nel 10 aprile 1892, alcune milizie contro la potente casa dei Sanseverini, uno dei più fermi appoggi del partito angiovino, le quali vennero battute; ed i due generali, Ottone di Brunswich, il quale era passato alle parti di Ladislao, ed Alberico di Barbiano rimasero fra i prigionieri; ambidue però riseat-taronsi mercè grandi somme di denaro (Ottone, da questa epoca in poi, visse tranquillo nel proprio principato di Taranto, ove morì, secondo il Aiutatori, nel i3gg). Nel giugno, Ladislao ponevasi per la prima volta alla testa della sua armala, ed erano le sue prove da gran maestro di guerra: prendeva,Aquila nell’Abruzzo, forzava il duca di Sessa ad abbracciare il proprio nel i5 di agosto. Nel i3gi, Luigi, nel corso della state, impadronivasi dei castelli di Napoli. I Sanseverini, guadagnati dal re Ladislao, tradivano nel i3gg Luigi, persuadendolo di passare a Taranto, onde impedire non questa città cadesse in potere del di lui rivale. Egli eravi accolto con grandi onori; ma, l’indomani trovavasi assediato da Raimondo degli Ursini. Durante la di lui lontananza, Carlo suo fratello comandava a Napoli. Però nel g luglio, sopravvenuto Ladislao per mare colle sue galere, nel porto, trattò cogli abitanti per entrare nella città, ed ottenne il suo desiderio. Carlo allora ritiravasi in Castel-Nuovo, di cui Ladislao imprese tosto l’assedio. Luigi, trovandosi confinato a Taranto, perseguitato da Raimondo degli Ursini , abbandonato dai Sanseverini, e meglio da tutti, s’ imbarcava sulle sue galere, onde tornare a Napoli, sperando entrarvi senza difficoltà di sorta; ma trovava aver dessa cangiato padrone. Perduto allora ogni coraggio, fece proporre a Ladislao un accomodamento ; mercè il quale, Carlo rendeva Castel-Nuovo, e Luigi iacea vela per la Provenza, lasciando trionfante il proprio rivale (Muratori).