-335 - Flangini (Fig. 63). Il comando venne perciò assunto dal Capi­tano Ordinario M. A. Diedo che rimase nelle acque di Monte :Santo anche il successivo giorno l 7 giugno in attesa della flotta "nemIca. I Turchi nel combattimento perdettero 2500 uomini e 8 ,comandanti di nave, mentre i Veneziani ebbero 192 morti e A09 feriti nella milizia e 139 morti e 204 feriti tra i marinai. Molte delle navi veneziane rimasero offese negli alberi e "nelle vele, e per riparare le avarie il nuovo Comandante ritenne necessario recarsi nelle acque di T ermia, isola nella quale esi­steva un ancoraggio protetto dai venti del nord che si misero a soffiare con violenza subito dopo la battaglia. L'intendimento del Diedo era di riprendere il mare appena possibile, in ciò spinto anche dal volere del Flangini che, sebbene sempre pili .aggravato, non voleva che la flotta si allontanasse dall'Alto Arcipelago. Il 20 la flotta veneziana approdò a T ermia iniziando le ri­parazioni ed i rifornimenti d'acqua e di legna. Poco dopo però le corvette portarono notizia che le navi nemiche erano segna­late nelle acque di Idra. Venne subito ordinato di mettere alla vela ed il Flangini, malgrado fosse quasi morente, si fece por­tare sul cassero « ardendo di zelo per le pubbliche glorie» ,e sperando di poter assistere prima di morire a nuova battaglia, ma caduto in una specie di letargo, venne riportato nel suo al­"loggio dove subito dopo spirò (1). Convocata subito la Consulta venne nominato Capitano Straordinario M. A. Diedo che alzò la sua insegna sul vascello Trionfo. Capitano Ordinario fu nominato F. Correr, Almiran­te Dolfin e Patron Vendramin. Da Termia il Diedo fece vela per Maratonisi e quindi per la Sapienza, chiamato in quelle acque dal Capitano Generale (I) Nel rapporto Pisani del 30 giugno 1717 è scritto: « ••.•• Prima che egli spirasse ha voluto comunicarmi l'estesa dei dispacci che «aveva preparato per Vostra Serenità accompagnandomeli con un suo foglio di «poche righe che neppurt. ha avuto il tempo di sottoscrivere. Dal loro contenuto «si rileva la direzione e li successi dell'uno e dell'altro cimento col merito dei «cittadini che si sono segnalati» . Su Lodovico Flangini vedi un mio articolo sulla Rivista c: Città di Venezia li, maggio 1932.