DEI RE DI SPAGNA ( CASTIGLIA e LEONE ) 23j ministrò al re i mezzi ili sottrarsi, e 1’ anno 1422 don Enrico stesso fu arrestato, posto prigione e spogliato del granmaestrato di San Jacopo, di cui erasi fatto investire, ì suoi partigiani in un a Caterina sua moglie salvaronsi in Aragona. Tra questi era il contestabile Ruys Lopez d’A-valòs, la cui carica fu l’anno 142? conferita a don Alvaro di Lune fatto qualche tempo dopo dal re conte di San Stefano di Gormaz. Il re d’ Aragona Alfonso V non vide con occhio indifferente l’imprigionamento di Enrico di lui fratello. Egli richiese la sua liberazione sotto minaccia di conseguirla colla forza dell’ armi nel caso di perseverante rifiuto. Finalmente l’anno i4a5 Enrico fu restituito a libertà e ritirossi presso il nuovo re di Navarra di lui fratello. L’anno dopo formossi una possente lega contra don Alvaro di Lune il cui credito andava vie sempre aumentando. Il re per acchetare i torbidi acconsentì ad allontanarlo per diciotto mesi. Durante la sua assenza l’ambizione di coloro che volevano prendere il suo posto presso il re mise tutto sossopra alla corte. Egli fu richiamato l’anno 1428 per repristinarvi la calma. Il suo signore di cui rinfranco il coraggio, condusse alla ragione dopo tre anni di guerra l’infante don Enrico sostenuto dai re di Navarra e di Aragona. In libertà allora di seguire i suoi divisamenti contra gl’infedeli, egli portò la guerra l’ anno i43i nel regno di Granata diviso' allora in fazioni che sembravano apparecchiare la sua rovina. Uscito vincitore nella celebre battaglia di Figuiere, in cui que’di Granata perdettero più di trentamila uomini, egli non si sa per quale motivo si ritirò senza profittare di tale vantaggio. Federico figlio naturale di Martino il Giovine, re di Sicilia, erasi stabilito in Castiglia. Perduto nelle sregolatezze e rovinato da debiti, imaginó per ristorarsi di farsi padrone dell’ opulenta città di Siviglia, mentre il re nell’anno 14^3 si apparecchiava ad una nuova spedizione contra il regno di Granata. Andato a vuoto il suo disegno, fu arrestato e secretamente giustiziato l’anno 1434 entro la sua prigione, ed i suoi complici vennero fatti a quarti in pubblico. L’anno dopo il re di Castiglia rientrò in Granata e vinse contra i Mori la battaglia di Guadix. Ma una nuova procella insorta l’anno i43c> contra Alvaro di Lune P obbligò a ritirarsi dalla corte. S:i