338 ! CRONOLOGIA STORICA gnia. Nel tempo stesso si arrestarono tre gesuiti, MalagriJa, Alessandro e Mathos, accusati di aver approvato il disegno dei congiurati. Il re fece sollecitare a Roma per oltre un anno il permesso di farli giudicare da’suoi ministri, ma non potè ottenerlo. Nel 3 settembre 1759 il re emanò un editto per discacciar da’suoi stati tutti i gesuiti. Il re non aveva figli, e la sua primogenita, l’infanta Maria Francesca Elisabetta, nata il 17 settembre 1734, doveva per la legge fondamentale dello stato a lui succedere. Non essendo ancora maritata, parecchi principi stranieri ambivano la sua mano. Il re per appagare il voto della nazione preferì l’infante don Pedro, suo fratello, e il matrimonio colla nipote fu celebrato il 6 giugno 1760. Tutti i ministri stranieri presero parte alle allegrie prodotte da 3ueste nozze. 11 nuncio del papa fu il solo che tralasciò ’ illuminare la facciata del suo palazzo per tutti i tre giorni delle feste. Le altercazioni che insorsero da questa affettazione disobbligante, lo fecero licenziare dalla corte di Portogallo. Malagrida continuava ad esser rinchiuso, nè potendo il re assoggettarlo al giudizio de’suoi ministri sulle intelligenze che veniva accusato di aver avute co’ suoi assassini, l’anno 1761 lo fece trasferire nelle prigioni dell’inquisizione per essere giudicato intorno''a due libri ch’e-rano frutto di una spirito in delirio da lui composti nelle carceri regie. Uno scritto in portoghese aveva per titolo: La ■vita eroica e ammirabile della gloriosa Sant’ Anna ec. ; e l’altro scritto in latino col titolo: Tractatus de vita et imperio Antichristi. Esaminati entrambi e sentito 1’ autore sulla dottrina che racchiudevano, l’inquisitore con sentenza 20 settembre dell’anno stesso condannò il Malagrida quale eretico, impostore ec. ad essere degrpdato, poi consegnato al tribunal secolare della Relazione j che il giorno dopo tra le tre e le quattro ore del mattino lo fece pubblicamente strozzare ed ardere. Malagrida però dopo 1’ esame delle sue opere e del suo interrogatorio si avrebbe piuttosto meritata la reclusione ai pazzarelli che non la corda ed il fuoco. Cosi oggigiorno pensano le persone le più imparziali. Si è detto parlando dei re di Spagna, della guerra