CRONOLOGIA STORICA stesso Filippo diede il governo de’Paesi-Bassi a sua sorella Margherita duchessa di Parma; lo che disgustò il principe d’ Or auge ed il conte d’ Eginont che aspiravano a quel carico. Filippo sentendo che nella Spagna era penetrata l’eresia, mandò ordini di adoprare prontamente le vie di rigore per dileguarla da quel regno. L’inquisizione si assicurò di parecchi settarii, tra quali Agostino Caealia, predicatore di Carlo V e ne fece ardere ben trenta, f ilippo giunto in Fiandra sul finire d’agosto, domandò si rinnovasse alla sua presenza la terribile scena chiamata I’ Auto-da-fe. Quaranta sciagurati furono trascinati sul rogo per ordine del grande inquisitore sotto gli occhi di esso principe e di tutta la sua corte. Nel passare dinanzi a lui uno di essi gli chiese grazia con tre grida raddoppiate. Perisca tu e i tuoi simili, gli soggiunse 1’ impietosibile Filippo: quando pure si trattasse di mio figlio, lo darci in preda alle fiamme se fosse eretico. I delatori dì simili delitti fecero attaccare il celebre Bartolommeo Caranza, domenicano, arcivescovo di Toledo. Egli aveva assistito nelle ore estreme Carlo Y cui supponevasi senza verun fondamento fosse morto coi sentimenti di Lutero. Bastò questo per render sospetta la religione del prelato. Due vescovi s’incaricarono di condurlo alle prigioni del Sant’Uffìzio. Strada facendo egli disse : lo cammino tra il mio miglior amico e il mio nemico più grande. Ed essendosi i due vescovi mostrati colpiti aa tal suo dire: vedo bene, monsignori, ripres’ figli , che voi non tu’ intendete. Il mio miglior amico ì mia innocenza, e il mio maggior nemico è l’arcivescovato di Toledo. Nell’anno i556 egli venne trasferito dalle pigioni di Spagna in quelle di Roma, donde uscito in capo a nov’anni, dopo una sentenza del papa che lo interdiceva per cinqu’anni dalle sue funzioni, morì il 2 maggio i5"t> nel convento della Minerva, che gli era stato assegnato pcc sua relegazione. La corte di Spagna aveva sin dal principio del re^>)° di Filippo fermata la sua. residenza a Toledo. L’anno i5o° egli la trasferì a Madrid, che divenne allora la capitale della Spagna. Il palazzo che vi fece erigere formò I aDI' minzione degli Spagnuoli; ma era esso picciol cosa in f«11' fronte 'li un’altra intrapresa dello stesso genere fatta