a76 CRONOLOGIA STORICA 1 credito non cessò col morjr della regina sua protettrice. Il re continuò ad onorarla della sua confidenza la più intima. Senz’essere ammessa ai consigli, ella presiedeva a tutte le deliberazioni che si tenevano. Gii ambasciatori trattavano seco lei, i ministri le rendevano conto dei loro disegni, i generali stessi d’armata la consultavano, e convien confessare ch’ella aveva lumi e forza di spirito poco ordinarii al suo sesso. Filippo, di cui aveva confortato il coraggio nei tempi più procellosi, sovra di lei riposava per la scelta di una nuova sposa. Col consiglio di Alberoni, quel sacerdote italiano che aveva seguito in Ispagna il duca di Veridome, ella persuase il re di sposare Elisabetta, figlia di Odoardo Farnese, fratello di Francesco, duca di Parma e Piacenza, nata il 23 ottobre 1692. Elisabetta non era quale Alberoni l’aveva dipinta alla principessa, che contava sovr’un’anima debole e senza talenti, cui avrebbe potuto reggere a suo piacere; ma molto non ¡stette a ricredersi dell’error suo. La prima cosa che fece Elisabetta quando giunse in Ispagna, e prima ancora della sua entrata in Madrid, fu di ordinarle che uscisse dal regno; ciò che fu eseguito immediatamente (1). 11 24 dicembre dell’anno stesso 1714 s* celebrò in Madrid il matrimonio m (1) La regina trovò a Xailraque la principessa il ¿gli Ursini, la quale dopo i primi officii le disse, ch’ella giungeva troppo tardi in una nolle si fredda, e che non era vestila alla moda. La regina disgustata della forma con cui la principessa le faceva una lezione che serabravale fuor di proposito, ordinò ad alta voce al comandante delle guardie del corpo che la scortava di allontanar quella folle dalla sua presenza, di porla in una carrozza e di condurla fuori delle terre di Spagna. La principessa ehbe d’uopo di molta forza di spirito per sostener questo colpo, e molto più la regina per aver osato tentarlo anche prima di aver veduto il re. La si obbedì sull’ istante senza aspettare il giorno, e nella notte più fredda di un inverno rigorosissimo si condusse la principessa nella sua propria carrozza per islrade incomode sino alla frontiera di Spagna scortata da una guardia. In tal guisa osci di Spagna qual prigioniera colei che vi era giunta colla splendida pompa di una Camarera Mayor, governatrice del principe delle Asturie e degli infanti..». Il re approvò quant’erasi fatto, e ordinò che la principessa degli Ursini continuasse il suo cammino sino a che fosse uscita dalla Spagna» e si consegnasse al suo scudiere le mobilie, le gioie e le carte da lei lasciate a Madrid. (Mem. du M. de S. Philippe tom. Illpag. 41 e seo-) ” j^a principessa dopo aver tentato invano di stabilirsi in Parigi e poscia a nova si ritirò ad Avignone donde passata a Roma morì nel 1722.