254 CRONOLOGIA STORICA die riposo nel ritiro. Con questa mira, fatto venire a Brus-sellcs Filippo suo figlio, da lui sposato l’anno prima in seconde nozze con Maria regina d’Inghilterra, gli affidò solennemente i suoi stati ereditaci dei Paesi-Bassi il di 25 ottobre alla presenza di Maria regina vedova di Ungheria sua sorella e di gran comitiva di grandi di Spagna e principi dell’impero. Tutta l’assemblea si sciolse in lagrime al discorso tenuto da Carlo a suo figlio in tale occasione. L’anno dopo Carlo abdicò del pari la corona di Spagna in favore di q ' ' ’ atto di abdicazione riferito da ratori, non Io rese pubblico che il 5 febbraio susseguente. Filippo non fu acclamato re di Castiglia ec. se non il 24 marzo dell’anno stesso, e sin allora non ne aveva assunto il titolo. Il 7 dicembre susseguente Carlo spedì a Ferdinando di lui fratello gli arredi imperiali in un alla sua rinuncia all’impero. Egli imbarcossi a Flessinga dieci giorni dopo per la Spagna accompagnato da sue sorelle, Maria vedova di Ungheria ed Eleonora di Francia. Per dare un compiuto addio al mondo egli si ritirò il giorno 24 febbraio i557 nel monastero di San Giusto nell’Estremadura, non conservando al suo servigio che dodici domestici. Ivi gustò le delizie della vita privata dividendo il suo tempo tra gli esercizii del chiostro, la cultura di un giardino di cui egli stesso aveva dato il disegno, ed alcune esperienze di meccanica. Pretendesi per altro che la varietà di queste pacifiche occupazioni non lo garantisse sempre dalla noia, e che più di una volta abbia mostrato dispiacere di aver lasciato il trono. Comunque siasi egli terminò la sua carriera con una scena singolarissima. Risoluto di celebrarsi le proprie esequie prima di morire, fece erigere nella chiesa un catafalco, e vi si recò in funebre processione, avvolto entro un lenzuolo, seguito da’ suoi domestici con in mano nere torcie. Lo si stese poi entro la bara, indi fu cantato 1’ uffizio de’ morti, unendo egli la sua voce al canto dei chierici e confondendo le sue lagrime con quelle che versavano gl’ intervenuti, come se avessero celebrati dei veri funerali. Dopo l’assoluzione e l’acqua benedetta di cui si asperse il cataletto, egli fece ritorno alla sua stanza. Colto la notte susseguente da violenta febbre, morì in capo ad Sandoval gennaio-, ma Carlo, giusta Mu-