DEI CONTI DI BORBONE-RUSSET 49 Luigia di Savoja , duchessa d’ Angoumesc e Borbone-se, madre del fc Francesco I, assegnò a Filippo le viscontee di Carlat e di Murat il 4 niarzo i5ag, e nelle investiture che gli fece spedire a Blois, lo chiama per suo caro cd amato cugino Filippo di Rorbonc, signore di Bus-set, suo primo coppiere. Fu confermato nel titolo di governatore delle viscontee di Carlat e di Murat con lettere del re Francesco I date a Chatcauhriant il 3 giugno i53a. Nel 1544 e ^45 egli era luogotenente della compagnia delle cinquanta lande delle ordinanze del re sotto la condotta di Giovanni de Brossc, duca d’Etampes. Nel 1553 i554, 1555 c i556 egli servì in qualità di luogotenente della compagnia delle cinquanta lancie di Carlo di Borbone, principe de la Roche-sur-Yon, il quale in tutte le le¡-tere lo qualifica per cugino. Il re Enrico II gli fece dono del posto di siniscalco di Bazadois con lettere del 2 aprile 1549, nellc quali questo principe diceva accordarglielo in considerazione dc’suoi buoni, graziosi e commendevoli servigii tanto in fatto di guerra che altrimenti. Egli fu ucciso alla battaglia di San-Quin-tino, detta di San-Lorcnzo, il 10 agosto ¡55j. Con contratto 3 febbraio i53o egli sposò Luigia Borgia, duchessa di Valentinois, cugina germana di Enrico II, signore di Albret, re di Navarra, già vedova di Luigi de la Treraoille e figlia unica di Cesare de Borgia, duca di Valentinois. Da questo matrimonio nacquero : proposito della sua legittima che non era stata giudicata durante la sua vita. Ecco i propri termini di queste Memorie: 33 Subito dopo la morte 33 di Pietro, Filippo di Borbone, di lui figlio, promosse quest’argomento ; 33 ina il re per evitare i molti processi eh’ esso occasionava perchè ì beni m della casa di Borbone erano divisi e passati in più rami poscia forina-33 tisi , ordinò con decreto del suo consiglio che Filippo di Borbone , fi-33 glio di Pietro e nipote di Luigi di Borbone, nominato all’arcivescovato 33 di Liegi, e di Caterina di Gueldria, suoi eredi e successori, sarebbero in 33 avvenire riconosciuti per veri e legittimi figli della casa di Borbone nati 3> di legittimo matrimonio; porterebbero l’armi come gli'altri principi 33 della famiglia, senza però possano pretendere altro patrimonio familiare ». E queste Memorie aggiungono che. un tal decreto fu omologalo al parlamento nel i5i8 e confermato in un altro processo vinto contra 1’ oratore di M. Ser vin, avvocalo generale. T. VI. 4