DEI RE D’ INGHILTERRA cinto di far cassare P unione dei due regni in occasione di un’imposta generale clic l’anno dopo si levò sulla brucia della birra. In questo mezzo morì l’erede presuntiva della corona, la principessa Sofia vedova duchessa d’An-novcr, l’8 giugno i^714- Ciò diè occasione a nuove turbolenze. I Jacobiti cominciarono a tumultuare, i Wighs si sollevarono contr’ essi e astrinsero la regina a pubblicare una proclamazione contra il pretendente suo fratello. I raggiri che si macchinarono nel tempo stesso alla corte, posero il colmo ai rammarichi di quella principessa e accelerarono la sua morte che avvenne il 12 agosto 1714 nel' l’anno cinquantesimo dell’età sua c decimotcrzo del suo regno. Ella tenne il trono con gloria, nè mancò alla sua felicità, dice un uomo di spirito, clic di aver sudditi più tra loro concordi c più capaci di sentire la tenerezza e la sincerità del suo amore. Ella aveva avuto col suo sposo più figli che morirono giovani. GIORGIO I. L’anno 1714 GIORGIO LUIGI, figlio e successore di Ernesto Augusto nell’elettorato di Aunover, nipote pei parte di Sofia sua madre di Federico V elcttor palatino e di Elisabetta figlia del re Jacopo I, nato il 28 maggio 1660, chiamato alla corona d’Inghilterra giusta i voti dei Wighs da un atto del parlamento del mese di marzo 1714 •? fu acclamato re d’Inghilterra a Londra lui assente sotto il nome di Giorgio I. Si è notato eh’ eranvi quarantacinque persone più di lui vicine al trono d’Inghilterra. Giunto a Londra il 17 settembre, fu incoronato il 3i ottobre successivo a Westminster. Giorgio cominciò a regnare con un alto di parzialità che non corrispose nè alla riputazione di saggiezza che crasi acquistata nè alla riconoscenza che doveva alla regina Anna. Invece di tener eguale la bilancia tra i Wighs e i Torys, si dichiarò pubblicamente a favore dei primi c mostrò una decisa avversione pei loro contrarii. Per conseguenza si cangiò il ministero; nè si stette contento alla sola destituzione del visconte di Bolyngbrocke secretario di stato, del duca di Ormond e del conte d’Oxford