DEI RE DI SPAGNA ( CASTIGLIA e ARAGONA ) 253 vocale a Toledo le Cortes ossia Stati generali di Castiglia e di Leone, sollecitò con premura il loro consenso per ¡stabilire un’imposta sui commestibili. Vi si oppose la nobiltà allegando i proprii privilegi che gli esentavano da qualunque tassa. Carlo congedò gli stati col cuore pieno d’indignazione. Da quell’epoca nè i nobili nè i prelati non furono più invitati a tali assemblee, come ad essi straniere in quanto al loro oggetto principale eh’ era il regolamento delle imposte, nè furono ammessi che i soli rappresentanti delle città. Gli altri stati di Carlo non erano maggiormente disposti della Spagna ad accordargli nuovi sussidii. L’anno i53g que’ di Gand ribellaronsi contra Maria, la vedova regina di Ungheria e governatrice de’ Paesi-¡lassi, in occasione delle tasse da lei imposte sulle città di Fiandra. Recatosi Carlo sui luoghi attraversando la Francia castigò nel di *4 febbraio i54o i ribelli con forte ammenda, e mutò la loro forma di governo municipale. I corsari d’Africa infestavano le spiaggie d’Italia e di Spagna cui tenevano in continui timori. L’anno i54i Carlo lece armare una llotta considerabile per dar loro la caccia. Il famoso pirata Dragut eseguito uno sbarco in Corsica, fu preso con tutto il suo seguito da Giannettino Doria, nipote del famoso Andrea. Questi accompagnato da Ferdinando Gonzaga, trasferito essendosi colle sue galee sulle spiaggie di Barbaria, sottomise parecchie piazze. Incoraggiato l’imperatore per tali successi, intraprese contra il consiglio di Andrea Doria e del marchese del Guasto, l’assedio di Algeri da lui cominciato in persona il 21 ottobre, e cui fu obbligato ad abbandonare sul finir di novembre dopo avervi perduta molta gente. Andrea Doria^ terrore dei corsari, esperimento egli stesso alcuni anni dopo la vicissitudine della sorte dell1 armi. L’anno i552 fu sconfitto perla prima volta davanti Napoli da Dragut, il quale dopo aver saccheggiata la Sicilia, minacciava di assediar quella città per mare. Lna falsa voce indusse il vincitore a riuunciarc a’suoi disegni e liberò Napoli dallo spavento. La folla innumerabile delle occupazioni che risultavano dalla moltitudine dei varii stati che Carlo aveva sotto di se, teneva questo principe, del continuo affaccendato. L’anno 1555 stanco dalle fatiche prima dell’ età della vecchiaia, pensò a procurarsi quali