444 CRONOLOGIA STORICA caduta il 3i gennaio. Non avendo questo monarca lasciati lìgli maschi, il re d’Inghilterra, nipote, per parte della madre, di Filippo il Bello, pretese succedergli comc parente più prossimo che Filippo di Valois di lui concorrente ch’era semplicemente nipote dello stesso Filippo il Bello per parte *di Carlo di Valois suo padre. Ma il diritto di Filippo di Valois fu giudicato prevalente dai pari e baroni di Francia perch’era del sangue reale dal lato maschile, e perchè essendo maisempre in Francia state escluse dalla successione alla corona le donne, n’erano del pari esclusi i maschi usciti da esse e nrfn da un principe del sangue. Eduardo si tacque e rimise ad altro tempo di protestare contra tal decisione. Mortinero colla sua arroganza continuò a far gioco dell’ odio pubblico cui provocava vieppiù colla mala sua amministrazione. I suoi più aperti nemici erano i tre zii del re. Per vendicarsene e farsi temere, egli circuì il più debile, 51 principe Edmondo, conte di Keut, il quale gli testificava altamente il suo rammarico di esser concorso alla deposizione del re suo fratello. Essendo riuscito col mezzo de’ suoi cmissarii a persuaderlo che Eduardo II viveva ancora, gli istillò il desiderio di liberarlo, nè vi volle di più per perderlo. Il parlamento di Winchester a cui fu demandato coll’appoggio di una delle sue lettere ch’era stata intercetta, lo condannò il i8 marzo i3ag ad essere decapitato. Questa sentenza che la regina vedova ed il ministro eseguir fecero subito all’ indomane nella sua carcere, sparse tra i grandi il terrore. Non sembra che Eduardo ne sentisse allora l’atrocità. Nel mese dopo il suo .orgoglio provò una mortificazione che molto accrebbe il suo dispetto di essere stato escluso dalla corona di Francia, quella cioè di vedersi per parte del re Filippo di Valois invitato di recarsi a fargli omaggio delle terre da lui possedute in quel regno. Convenne però ubbidire, ed Eduardo giunse il di 5 giugno nella città di Amiens ove il monarca suo signore feudale attendevalo in mezzo ai re di Navarra, di Boemia, di Majorica, de’suoi grandi uffiziali, e di numerosa c brillante nobiltà. Si pretese da lui l’omaggio ligio; «'gli sosteneva non dovere che il semplice; finalmente dopo alcuni dibattimenti si acconsentì lo prestasse in termini generali: Sire, gli disse il gran ciambellano, voi divenite