DEI RE DI SPAGNA 277 ili Filippo con Elisabetta. Alberoni succedette nel favore e nel credito della principessa deraduta. Le prove da lui date della propria capacità pegli affari, lo fecero innalzare nel 1715 al posto di primo ministro, dopo aver fatto congedare il cardinale del Giudice che gli dava ombra. Egli cominciò a riformare parecchi abusi spezialmente nelle finanze e nell’ordine militare che pose sul piede di quello di Francia. Alla sua ambizione mancava ancora la porpora romana. Per ottenerla blandì il papa col far restituire al suo nuncio in Ispagna la chiave e le carte della nunciatura, che gli erano state levate. 11 re e la regina avendolo protetto colle loro raccomandazioni, egli fu nominato cardinale il 12 luglio 1717, a malgrado dell’opposizione del cardinale del Giudice eh’ era in Roma. Alberoni allora fè parte al re del gran disegno da lui concepito di riporlo in possesso degli antichi domimi che la Spagna teneva iti Italia. L’anno stesso munito del suo consenso egli partir fece una flotta destinata in apparenza al soccorso dei Veneziani contra i Turchi. Essa si soffermò alle spisggie di Sardegna il 22 luglio, e vi sbarcò ottomila uomini sotto gli ordini del marchese di ' 1 ‘ie in meno di due mesi cui apparteneva per l’ultimo trattato di pacificazione. La Sicilia caduta collo stesso trattato al duca di Savoja era un altro oggetto di desiderio del ministro. L’anno 1718 equipaggiata una nuova flotta, ne diede pure il comando al marchese di Lcyda che fece un’invasione in quell’isola sul terminare di giugno. L’ammiraglio Ring, inviato dal re d’Inghilterra in soccorso del duca di Savoja, vinse sugli Spagnuoli P 11 agosto’ susseguente una battaglia navale che rovinò la loro marina senza poter però costringerli a sgombrare dalla Sicilia. Alberoni sempre vasto e ferino del pari ne’suoi disegni, pose in mare due nuove flotte, una per ristabilire il pretendente in Inghilterra, l’altra per proteggere nella Rassa-Rretagna una congiura che vi aveva eccitato contra il reggente. La prima essendo stata dispersa dalla procella, non potè sbarcare in Iscozia che un solo reggimento, al quale si unirono duemila uomini di truppa nazionale (Questa piccola armata fu bentosto sperperata). L arrivo dell’ altra fu prevenuto col castigo dei Bretoni se- fecc il conquisto di tutta contra l’imperatore,