DEI UE D’INGHILTERRA 4o5 impiegò dicci mesi a contendere al suo antagonista il terreno. Il principe Eustachio essendo mancato in questo intervallo di morte subitana verso la metà di agosto senza lasciar prole di sua moglie Costanza, figlia del re Luigi il Grosso, i due partiti cominciarono ad affezionarsi. Fu convenuta una tregua, e il 6 novembre il re Stefano fece a Winchester con Enrico un trattato mercè il quale lo adottava in pregiudizio di Guglielmo, suo secondogenito, e gli lasciava dopo la sua morte la corona. Stefano non sopravvisse un anno intero a tale accomodamento, morto essendo d’emor-roidi il 25 ottobre 1154 nell’ anno cinquantesimo dell’ età sua. Egli fu seppellito nella stessa tomba di sua moglie e del primogenito. Oltre i due figli, di cui si è detto, egli ebbe una figlia, Maria, che di abadessa di Ramsai divenne moglie di Matteo d’Alsazia cui ella fe’conte di Boulogne collo sposarlo (V. i conti di Boulogne). Perchè Stefano fosse un re eccellente, non altro per avventura mancarongli se non più legitlimi titoli alla corona di cui erasi fatto padrone. Valoroso, vigilante, umano, affabile, egli univa a queste qualità d’animo una figura imponente, un braccio nerboruto e molta destrezza nel manéggio dell’ armi. Sotto il regno di Stefano verso l’anno 1144? giusta Gervasio di Cantorbcry, si cominciò a dar scuola di diritto nell’ università di Oxford. Vi diedero occasione l’eccedenti pretensioni di Enrico vescovo di Winchester e fratello del re Stefano, il quale in virtù del suo titolo di legato di Santa Sede, richiedeva da tutti i vescovi d’Inghilterra e dallo stesso primate che si presentassero a’suoi ordini ogni qualvolta giudicasse opportuno di chiamarveli. Tebaldo arcivescovo di Cantorbery sdegnato di tali alterigie si recò a visitare papa Celestino II e da lui ottenne il titolo di legato clic fu tolto al vescovo di Winchester. Oriuntur hinc, inde, dice Gervasio, discordiae graves, lites et appella-tiones antea inauditae. Tunc leges et causidici in Augliam primo vocali sunt, quorum primus erat magister Vaca-ñus. Hic in Oxonefòrdia leeem docuit, ut apud Romani M. Gratianus. Notasi pure che l’Inghilterra sperimentò sotto il regno di Stefano il primo interdetto generale, di cui ecco l’occasione. Papa Eugenio III aveva convocato sul finir dell’anno