/jt)u CRONOLOGIA STORICA . » goglio del suo grado , non le disgrazie del suo ritiro e » della miseria alterarono mai l’equabilità della sua anima n nè la vivacità del suo spirito. Egli insegnò alla sua fari miglia ad arrossire non della sua sciagura, ma del dolore n che manifesfava a suo riguardo ». La regina Caterina erasi da Amphill trasferita a Kin-bolton nella provincia di Huntington. Ivi ella terminò i suoi giorni e i suoi rammarichi il di 8 gennaio i536 nel-I1 anno cinquantesimo dell’età sua. Prima di morire dettò una lettera pel re che intitolava suo carissimo re, signore e sposo e chiudeva con un tenero addio in queste parole: Vi protesto che in questo istante in cui i miei occhi stanno per ■chiudersi in eterno, l’unico mio desiderio sarebbe, quello di poter fissarli sopra di voi. Enrico ne restò intenerito, e ordinò i suoi funerali nell’ abazia di Peterborough ch’eresse dippoi in vescovato. Caterina passò trentatre anni in Inghilterra non pensando mai ad uscirne per timore di nuocere a sua figlia; e nella stessa vista ella sofferse senza mormorarne le mortificazioni colle quali si studiava di stancare la sua pazienza. Dopo la sentenza del divorzio ella non percepì che il vedovile come vedova del principe di Galles, e in tutto il regno il solo titolo di vedova, meno nella sua casa ove faceasi intitolare regina. La storia le dà virtù rispettabili, molta pietà, dolcezza, poco attaccamento alle grandezze, una-continua applicazione al lavoro e disprezzo pei piaceri. Anna Bolena si trasse l’indignazione del pubblico colla gioia smodata fatta apparire alla nuova della morte di quell’infelice principessa. Un terribile rovescio non ritardò peraltro a dissipar l’illusione del suo insolente trionfo. Tra le sue damigelle d’onore, Giovanna di Scymour o piuttosto di San-Maur, colpì colla sua bellezza gli occhi di Enrico. Disgustato della regina, volle porre in sua vece questa, fanciulla, e per riuscirvi fece condannare Anna da ventisei pari in un a lord Rochefort di lei fratello a-perder la testa per delitto non avverato d’incesto c per delitto del pari mal provato di adulterio, lo che fu eseguito il dì 19 maggio. Il giorno dopo il i'e sposò subito Giovanna di Seymour e indi a tre giorni celebrò pubblicamente le nozze. (Il padre di Giovanna era un cavaliere discendente dall’antica famiglia di San-Maur in