J 54 CRONOLOGIA STORICA lione o settecentomila lire , somma clic cquivalerebbe a oltre quattro milioni di franchi. Egli aveva sposata Costanza figlia di Raimondo VI conte di Tolosa ripudiata poscia dopo averne avuto un figlio, Ferdinando, morto lunga pezza prima di lui. Ella sposò dopo Pietro Bermondo signore di Sauve che rivendicò la successione di suo suocero contra Simone di Montfort. Dice Vaissette che assai fu biasimato il re Sanzio per aver ripudiata Costanza , la quale essendo molto feconda avrebbe impedita l’estinzione della sua stirpe e con cui meglio potuto avrebbe sostenere i diritti sulla contea di Tolosa che non Pietro Bermondo. TIBALDO I, detto il POSTUMO. L’ anno 1234 TIBALDO, conte di Sciampagna, quarto di questo nome , nipote di Sanzio il Forte, figlio essendo di donna Bianca di lui sorella, fu in virtù della sua adozione fattasi Panno 1224 chiamato alla corona di Navarra ed acclamato re nella cattedrale di Pamplona il di 7 maggio. D. Jayme re di Aragona non mancò d’ insorgere p*r far valere il trattato conchiuso n%el i23i con don Sanzio. Ma esso era così contrario alle leggi divine ed umane che tiiun signore di Navata osò imprenderne la difesa. D’altronde papa Gregorio IX intimidì i nemici di Tibaldo minacciando di scomunica quelli che divisassero di attentare ai suoi diritti. Nondimeno Tibaldo fu Panno 1236 rim- f'roverato da questo pontefice per esser concorso alla deaerazione che i baioni di Francia avevano presa di concerto col re San Luigi, ad effetto di reprimere le intraprese del potere ecclesiastico sopra il secolare ( Oderic. Bayn. ). L’anno 1238 Tibaldo ripassò in Francia ove gli venne affidalo il comando dell’armata dei Crociati. Egli partì per la Siria il giorno di san Giovambatista dell’anno seguente , accompagnato da gran numero di signori francesi , borgognoni ed altri tra i quali Enrico conte di Bar-le-Duc, ed Amauri di Montfort. Sbarcato a San Giovanni d’Acri deliberarono di riedificare Ascalona e si avanzarono sino a Jaffa. Appena vi giunsero coi Templari venne un esploratore ad avvertirli die un corpo di mille