2Ò0 CRONOLOGIA STORICA va generosamente ricusato lo scettro a lui stato offerto ai danni di suo nipote, furono dichiarati di lui tutori e reggenti del regno. Ferdinando non si contentò di mantener sicuri gli stati del suo pupillo, che volle ancora ingrandirli. Egli portò la guerra nel regno di Granata, e nel giungervi I anno 1407 tolse per sorpresa la città di Pru-na. Obbligò poscia il re di Granata a levare P assedio di Jaen cui investiva con un esercito di quasi novantamila uomini , spedì da ogni parte distaccamenti i quali addentratisi sino a Malaga, ritornarono carichi d’ immenso bottino , e partir fece sotto gli ordini dell’ ammirante di Ca-stiglia una flotta che fugò quella dei re di Tunisi e di Tremecen, cui Gioseffo re di Granata aveva chiamata in suo aiuto. Questi ottenne una tregua, scorsa la quale Ferdinando intraprese Panno 14 • o P assedio di Antequera prendendola dopo sei mesi di attacco. L’ anno 1418 un avvenimento inopinato gettò la confusiohe nella corte di Casti-glia. La regina madre si trovò morta nel suo letto il di 1.° giugno; morte che non fu tenuta per naturale, come se una regina non potesse morire subitanamente al pari di altra donna. La condotta di Caterina non le aveva procacciata la stima dei Castigliani. Nata infingarda e indolente, ella si lasciò governare da’ propri dimestici, spezialmente da Leonora Lopez donna accorta che aveva preso sulla sua padrona quell’ascendente che ogni genio elevato aver deve sopra uno spirito mezzano. Questa principessa aveva d’altronde il difetto, così vergognoso al suo sesso, di essere dedita al vino. Ferdinando il correggitore di Castiglia salito al trono di Aragona Panno i4'2j Paveva da due anni preceduta alla tomba. Il giovine re di Castiglia si risentiva della debolezza di sua madre. Avendo egli sposata Panno 1420 Maria d’Aragona di lui cugina figlia del re Ferdinando, gl’infanti di Aragona don Giovanni e don Enrico fratelli ai Maria, vennero a stabilirsi alla corte di Castiglia nella speranza d’impadronirsi di tutta l’autorità sotto un monarca nato per essere diretto. Ma don Alvaro di Lune era già padrone dello spirito del suo sovrano. Don Enrico per soverchiare di botto questo favorito s’impadronì armatamano della persona del re e sposò la principessa donna Caterina sua sorella, che lo fece a contragenio. Alvaro di Lune som*