DEI RE DI BORGOGNA. 447 zio che forza di circostanze, non fece alcuna difficoltà a scioglierlo (Bouquet, torri. X, pag. i3g). L’anno 1018 i signori borgognoni essendosi di bel nuovo sollevati contra Rodolfo, egli ricorse un’altra volta all’imperatore suo nipote. Quando Rodolfo venne a lui nel mese di febbraio egli teneva una dieta a Magonza, e tosto l’ebbe terminata parti e s’avanzò sino a Basilea con un’ armata che affidò a Werner vescovo di Strasburgo per punire i Borgognoni. Avendoli il prelato trovati disposti a largii fronte, die’ loro battaglia; vennero sconfitti ed obbligali a rientrar nel dovere. Morto Enrico nel 1024 ridestaronsi le sedizioni in Borgogna, e Rodolfo per pacificarle institul a suo erede in forma irrevocabile Corrado il Salico successore di Enrico e marito di Gisele sua nipote figlia di Gerberge di lui sorella e di Armanno II duca di Svevia. Questa istituzione indispose forte i figli 0 discendenti delle altre sorelle di Rodolfo, e soprattutto Eude II conte di Sciampagna e di Blois figlio di Berta sorella sua maggiore. Si possono vedere all’articolo dei conti di Blois e di Sciampagna i tentativi da lui fatti per impadronirsi di un regno cui per diritto credeva appartenergli, e l’esito infelice eh’essi ebbero nel 10^7 alla battaglia di Bar-lc-Duc in cui perì. Nondimeno Corrado diffidando della costanza di Rodolfo si avanzò nel 1026 verso la Borgogna, e sorprese la città di Basilea per discoprire, al dire di Wippon, con questo atto di ostilità, se il re di Borgogna avesse cangiato sentimenti a suo riguardo. La pazienza con cui Rodolfo comportò questo procedere poteva bene trarlo d’inganno; ma fu molto più disingannato allorché passali i monti sul finire di quella campagna ricevette nel suo campo di Vrea gli ambasciatori di Rodolfo incaricati ad annunciargli che egli disponevasi a fare il viaggio di Roma per assistere alla cerimonia del suo incoronamento imperiale, eh’ ebbe luogo il giorno di Pasqua 1027, e a cui intervenne Rodolfo col re d’Inghilterra. Intese intanto che Ernesto duca di Svevia, che pur egli aspirava alla successione, minacciava di giovarsi della sua assenza per invadere la Borgogna. Ritornò quindi indietro frettolosamente e la sua precipitosa ricomparsa non permise al duca di mandare ad effetto il suo disegno. Corrado rivalicate le Alpi nell’anno stesso fu vi-