«{ CRONOLOGIA STORICA clic fece stampare benché poco correttamente la notizia di un placito tenutosi a Poitiers da Godilus luogotenente del conte Bernardo, in cui due servi furono convinti di aver fatte falsificare alcune lettere di francamente. La data posta alla fine dell’atto è dell’anno secondo del regno di Luigi, lo che da Mabillon (Ann. Ben. toni. II pag. 53a) vien riportato all’anno 782 ch’era il secondo del regno di quel principe in Aquitania. Ma nel corpo di esso atto, di cui ten-ghiamo sotto gli occhi una copia fedele, è detto che il placito in discorso si tenne un mercoledì 12 delle calcnde di luglio (20 giugno), e questo combina coll’anno secondo del regno di Luigi il Buono e non conviene che coll’anno 8i5 ch’era il secondo del suo impero. Troviamo una seconda epoca del governo di Bernardo in un diploaia dello stesso imperatore e di suo figlio Pipino re d’Aquitania crtn cui ratificano la donazione fatta dal conte Bernardo al monastero di Saint-Maixent di un possedimento che teneva in benefizio nel Poitou. L’atto porta la data dell’anno dodicesimo dell’impero del ^>rimo e del regno del secondo, l’i 1 delle calende di gennaio, lo che corrisponde al 22 dicembre 826 ( Cartul. de S. Maixent fol. 82). Non vi è più quindi luogo a dubitare, benché lo neghi d. Vaissete, che Bernardo sia stato conte di Poitou nel tempo stesso di Ri-cuino, e forse lo erano essi ciascuno in un distretto particolare^ giacché ciò che allora appellavasi Poitou, esten-devasi molto più lungi della provincia che oggidì porta questo nome. Lo stesso BERNARDO ed EMENONE. CERNARDO sopravvisse a Ricuino ed ebbe a nuovo collega EMENONE 0 IMINONE di lui fratello Panno 838 al più tardi. In quest’anno essendo morto il re Pipino, i due fratelli si posero alla testa di quelli che volevano dargli per successore suo figlio Pipino senza riguardo al volere del monarca. Questo partito ben presto però fu dileguato dall’arrivo di Luigi il Buono che nell’83g celebrò in Poitiers le feste di Natale e acclamar fece a rè d’Aquitania suo figlio Carlo. Emenone privato delle sue dignità,