DEI VISCONTI DI TUREMA 3ig conte di Turemia. iNé Rosone si fece a ciò pregare, e raccolti in fretta i suoi cavalieri, si recò a raggiungerli colle sue truppe all’ assedio de la Roche-Saint-l’aul, da essi intrapreso. Ivi trovò morte essendo stato da un colpo di freccia trafitto nella gola il 19 giugno, un mese circa dopo la morte di sua madre. Aveva sposato poco prima Eustorgia, figlia di Bernardo signore di Anduze e di Alais, cui lasciò gravida in quattro mesi del figlio che segue. RAIMONDO II. L’anno 1143 RAIMONDO nato cinque mesi dopo la morte di Bosone II suo padre, gli succedette sotto la tutela di Eustorgia di lui madre. L’anno 1176 egli entrò nella lega formata contra Biccardo duca d’Aquitania suo immediato signore dal re Enrico il Giovine e Gofreddo di lui fratelli, da Wulgrin conte d’Angouleme, Pietro visconte di Castillon, Ademar visconte di Limoges, Oliviero principe di Clialais e da molti altri signori (Bened. Petroburg. et Chron. S. Martini Lemov.). Il a5 gennaio dell’anno stesso Rinaldo visconte di Gimel recatosi a lui nel castello di Tu-renna si spoglio nelle sue mani di tutta la sua terra e dopo avernelo investito, la ricevette da lui in feudo (Tustel, Hist. de la maison de Tur. pr. pag. 35). L’anno 1178 fu nominato dai re di Francia e d’Inghilterra in un a Raimondo conte di Tolosa, Raimondo di Castelnuovo e ad altri possenti signori, per proteggere Pietro Cardinal legato e gli arcivescovi di Bourges e di Narbonna nella loro missione contra gli Albigesi e per discacciar questi eretici dai paesi da loro infestati (Roger de Hoveden). L’anno stesso e for-s’anche prima di partire per tale spedizione, ci tenne un placito col quale permise un solenne duello nell’ isola di Beaujeu nella sua viscontea tra Ugo di Saint-Ceré e Aimeri di Saint-Ceré, accusato di aver ucciso a tradimento Astorg fratello del primo. Assistettero al certame i visconti di Limoges, di Conibom, di Gimel Talleyrand, signore de la Tòurs, e gran numero di altri baroni. La vittoria si dichiarò per Ugo di Saint-Ceré, il quale chiese per conseguenza i beni che Aimeri possedeva a Saint-Ceré; ma la corte del visconte