DEI CONTI DI PROVENZA 4% STEFANINA. L’anno 1093, al più tardi, STEFANINA, chiamata anche Dolce, vedova di Gofreddo I, prese in mano le redini del governo della bassa l’rovenza, morto die fu Bertrando Il suo figlio, e le maneggiò in guisa di non dare alcun soggetto di malcontento. Nel iocj4; d’accordo con Rai-mondo di Saint-Gilles, concedette all’abazia di San-Vittore di Marsiglia l’esenzione dalle gabelle che i conti e contesse antecedenti erano soliti esigere dai legni che rimontavano 0 discendevano la Duranza, ch’era allora navigabile, nonché il Rodano con carichi di sale o di altre merci. Ste-faniria ebbe l’onore di accogliere in Provenza papa Urbano 11 che dopo il concilio di Clermont ritornava in Italia. In quel mezzo ella gettò le prime fondamenta della chiesa di San Nicola di Tarascon. E incerto l’anno di sua morte; ma probabilmente i suoi giorni non andarono oltre il 1100. GERBERGE e GILBERTO. L’anno 1100, e non prima per quanto sembra, GERBERGE o GERBURGE figlia di Gofreddo e 'di Stefanina e moglie di Gilberto visconte di Gevaudan, succedette nella contea di Arles a sua madre. E diffatti, dopo quest’anno soltanto il suo sposo Gilberto prese il titolo di conte in luogo di quello di visconte di cui si contentava per lo innanzi. Morto Gilberto verso il 1108, Gerberge si pose alla testa del governo e adempì saggiamente l’incarico assunto. Se non che il i.° febbraio del 1112 ella fece donazione a Dolce, sua figlia primogenita, di quasi tutti i dominii che godeva nella Provenza e di tutti quelli ch’aveano appartenuto al conte Gilberto. Due giorni dopo ella maritò Dolce con Raimondo Berengario III conte di Barcellona. Stefanina, seconda figlia di Gerberge, sposò poscia Raimondo di Baux, a cui portò in dote alcune terre in Provenza. Esse si chiamarono terre baucensi dacché fu-