55o CROiNOLOGIA STORICA Aimar commesso un fallo col dare in cauzione al conte di Savoja alcuni castelli, fu denunciato al parlamento sotto il regno di Carlo V, e condannato con decreto a restituire quelle piazze ed a pagare mille marchi d’oro al re, il quale lo assolse con soli quindicimila fiorini d’oro come si scorge dalle sue lettere di abolizione del mese di agosto i368. Vedendosi senza discendenza alienò in quel mezzo parecchie sue terre, e nel 1373 coll’ultimo suo testamento latto il c) febbraio in Avignone, istituì a suo erede universale, per ciò che gli rimaneva, Luigi di Poitiers suo cugino-germano, sostituendogli Edoardo di Beaujeu figlio di sua sorella 0 i figli di lui. Morto l’anno stesso, fu seppellito presso i Francescani di Crest, ch’era la sepoltura de’suoi antenati. Egli avea sposato per contratto i5 dicembre 134-4 Elips o Alice figlia di Guglielmo Roggiero I barone di Beau-fort, nipote di papa Clemente VI e sorella di Gregorio XI. Ella rimase vedova di Guglielmo II signore de la Tour di Auvergne, e visse sino al i4o5 o i4o6. LUIGI II di POITIERS. L’anno 1373 LUIGI, figlio di Aimar di Poitiers, signore di Chaleiicon e di Guiotte d’Uzes, nato nel 1534, succedette al conte Aimar VI suo cugino nel Valentinois e Diois. Nell’anno 1374 l’u agosto si accordò con Carlo di Poitiers signore di Saint-Vallier intorno la successione di loro famiglie, e gli cedette le terre di Pisancon e di Ma-reuil in un ai castelli di San-Nazario e di i landene. Nel i4o4 con atto 11 agosto rinunciò al re Carlo VI le sue contee, che comprendevano ventisette città 0 castelli, undici fortezze e ducento feudi 0 sufleudi, riserbandosene il godimento a vita e colla condizione, i.° non potessero mai esse contee uscire dalle mani del re o di suo figlio maggiore il delfino, 2.0 gli desse il re nel successivo mese di novembre centomila scudi d’oro, 3.° nel caso lasciasse alla sua morte figli legittimi, allora non avendone alcuno, avessero eglino la libertà di rientrare in quelle contee restituendo al re la somma da lui avuta. II quale trattato non fu una sorpresa fatta al conte Luigi; ma era stato divisato sino dal