206 CRONOLOGIA STORICA mandante della milizia ducale, marciò contra quei devastatori di castelli, e di campagne, quegli incendiarii di chiese, violatori di vergini; e scontratili nella pianura di Breze, fece del suo esercito quattro corpi che piombarono nel tempo stesso sovra essi, uccisero gran numero e costrinsero gli altri a salvarsi in una fortezza con tanta precipitazione che lasciarono all’ inimico il loro bagaglio. Ala tutti questi vantaggi non dileguò per niente la lega, facendoci sapere Ruggero di Hoveden, eli1 essa continuò per tre anni nelle sue depredazioni sotto quello stesso Wulgrin ch’egli chiama Bugrius. Scnonchè, secondo lui, Riccardo venne a capo di distruggerla nel 1178 dopo aver soggiogato, così die’egli, il conte di Bigorre prese Gencai, Martillac, Granville, Taillebowrg, Pons, tutte piazze forti fatte da lui spianare; obbligò poscia il conte d\4ngoule-me a consegnargli questa città col castello di Montignac facendone abbattere le muraglie. Tutto questo viene da Raul di Diceto posto al 1177 asserendo egli che Riccardo obbligò inoltre il conte co’ suoi complici a valicare il mare per implorar grazia dal re suo padre, locchè ottennero a Winchester il 21 settembre. Wulgrin non lasciò che una figlia di nome Matilde a cui i suoi zìi Guglielmo e Ade-mar contesero la successione paterna. Il duca Riccardo, che fu poi re d’Inghilterra, prese la sua difesa e li discacciò dal paese; ma ben presto vi rientrarono approfittando della discordia che insorse tra Riccardo c i suoi fratelli. MATILDE, GUGLIELMO e ADEMAR 0 AIMAR. • L’anno 1181 MATILDE figlia di Wulgrin III si mantenne mercè la protezione del duca Riccardo in una porzione dell’Angumese; l’altra essendo rimasta nelle mani dei suoi zii Guglielmo V ed Aimar. Matilde avea anche delle pretensioni ben fondate sulla contea de la Marca di cui Ugo IX, siredi Lusignano, erasi posto in possesso. Per terminare le loro differenze ella acconsentì alla domanda che le fece della sua mano e lo sposò (V. i conti de la Marca ). Morì in quel torno di tempo Guglielmo V zio di Ma-tilde, e siccome non lasciava posterità, il fratello ne rac-