DEI CONTI D’AUVERGNE i47 sfazione proporzionate agli eccessi eh?egli avrà commessi. Finalmente Enrico di Sulli arcivescovo di Bourges parente del conte e del prelato , riuscì a riconciliarli nel luglio i iqg c di far tra essi conchiudere un trattato che venne ratificato nel maggio dell’anno 1201. Questa riconciliazione fu tanto sincera che nel 1202 Guido diede in custodia al fratello la sua citici e i suoi sudditi di Clermont, sino a che 0 egli 0 i suoi avessero fatto pace col re di Francia. I vescovi di Clermont conservarono quella città sino al i552 in cui ne furono spogliati con sentenza del parlamento pronunciata a favore di Caterina de Medici. L’anno 1206 ricominciarono le controversie tra Guido ed il vescovo suo fratello che fu da lui preso e fatto una seconda volta imprigionare. 11 prelato dal fondo della sua carcere reclamò la protezione del papa e quella del re di Francia. Quindi il conte fu scomunicato da Innocente III, e giunto sui luoghi con forte esercito il re Filippo Augusto, obbligò Guido- a porre in libertà il prigioniere e a dar garanzia per la riparazione dei torti che gli avea fatti ( Ma-nuscrip. de S. Germ. n.° 109). Nel 1208 Guido accrebbe i suoi domimi colla contea di Rodez che morendo gli lasciò il conte Guglielmo; ma l’anno dopo la vendette a Raimondo VI conte di Tolosa c di Rouergue che ne possedeva di già porzione. In quest’anno stesso egli fe’ parte della crociata bandita contro gli Albigesi, e mentre era in via per tale spedizione fece il 27 maggio nella città di Ilerment il suo testamento consegnandolo all’abate de Bonlieu, col qual testamento nominava il suo primogenito Guglielmo a suo successore nella contea d’ Auvergne, nel Combraille e nella terra di Miremont, sostituendogli pel caso di morte Ugo suo secondogenito ed a quésto Guido il terzo, assegnando a questi due ultimi una legittima e un vedovile per sua moglie (Baluze, Ilist. de la maison d’Auv. tom. II pag. 82). L’anno 1211, giusta la cronica di Bernardo Ithier, essendosi Guido di nuovo inimicato col vescovo suo fratello, distrusse sino dalle fondamenta l’abazia di Mauzac. Il le Filippo Augusto spedì contra lui Guido di Bampierre sire di Borbone, che secondo Ithier gli tolse centoventi piazze tra cui il forte castello de la Tourniole, di cui il re già-