DEI CONTI DI POITIERS EC. q5 die’battaglia e lo disfece interamente. Dopo questa vittoria entrò nella Marca, assediò la città di Rpchemaux e se ne fece padrone. Non fu così fortunato alPassedio, di Bellac cui poscia intraprese, benché assistito, al dire di Ademar de Chabaunais^ da tutte le forze dell’ Aquitania e da quelle della Francia armigera. Il re Roberto eravisi recato in persona e nonostante si dovette levar l’assedio. Dopo la morte di Carlo duca di Lorena fratello del re Lotario, Guglielmo raccolse due de’suoi figli da lui lasciati in tenera età, Luigi e Carlo, e non contento di prender cura della loro educazione, li fece riconoscere per legittimi eredi del trono di Francia nella parte dell’ Aquitania che da lui dipendeva. Se ne ha la prova in>un diploma segnato dopo la morte di Ottone duca di Lorena lor fratello maggiore , la cui data è così espressa : Aduni armo Incarnat. Dom. MVIII, regnante Roberto, Ludovico et Carolino (Pagi ad an. 990 n. VII). Non si sa però che cosa sia in progresso avvenuto di que1 fanciulli. Morto Bosone verso Panno 1006, il duca sposò la sua vedova Almodis figlia di Giraldo visconte di Limogi. Nel 1010 egli fece edificare in onore di San Pietro l’abàzia di Maillezais che fu dappoi eretta in sede episcopale e trasferita alla Rochellb nel secolo XVII. Avendo i Normanni Panno 1018 fatto uno sbarco presso San-Michcle nell’Herm, Guglielmo si recò loro a fronte, gli attaccò, ma perdette la battaglia per uno stratagema del nemico che fece gran numero di prigioni, riscattati poi dal duca a caro prezzo. Nel 1025 dopo la morte dell’imperatore Enrico II, gli Italiani da cui era conosciuto Guglielmo per i frequenti viaggi che faceva a Roma, mandarono ad offrirgli per una deputazione la corona d’Italia per lui stesso 0 per suo figlio; offerta che il re Roberto avea già rifiutata. Guglielmo il Grande prima di decidersi passò in Lombardia con Guglielmo II conte d’Angouleme per conferire coi signori nazionali. Ma non ritrovando in essi quella concordia che richiedeva un affare di tanta importanza, ei ne dimise P idea e rinunciò all’onore che volevano conferirgli. L’ anno 1029 abbracciò la vita monastica a Maillezais ove morì il 3i gennaio io3o ( N. S. ) in età di anni sessantauno. Questo principe era onorato da tutti i sovrani d’ Europa, che ogni