DEI CONTI DEL LIONESE E DI FOREZ 5tì7 scacciato ila Guizzardo, continuavasi sempre la lite tra questo c il conte Guigues. Sui lagni portati da Guizzardo contra quest’ultimo a papa Alessandro III, il pontefice ordinò all’arcivescovo di Tarentasia di esaminare le rispettive pretensioni delle parti, e nel i5 ottobre 1167 seguì un trattato in cui era detto clic la moneta, i pedaggi ed altri diritti avessero ad essere comuni tra l’arcivescovo ed il conte, c che l’uno non potrebbe acquistar feudi senza dell’altro nella città c sue dipendenze (Spieil., tom. IX, pag. 149)• questo trattato invece di ottenere il bramato effetto non servì che a formar materia a nuove controversie. Finalmente nel 1173 il conte Guigues acconsentì di cedere all’arcivescovo Guizzardo la contea di Lione per lui e la sua chiesa a perpetuità quale si attrovava mediante millccento marchi d’argento c un certo numero di terre nel Forez clic gli cedettero il prelato e suo capitolo. L’atto di questa pennuta approvato dai papi Alessandro III e Lucio III, di lui successore, ratificato nel 1183 dal re Filippo Augusto dopo aver ricevuto da Giovanni Bellimani} allora arcivescovo, l’omaggio per la parte di Lione pósta sulla sponda destra della Saoua, confermato nel 11 ¿4 dall’imperatore Federico I come signore feudale dell’altra parte, investì l’arcivescovo e i canonici di Lione, conti di quella città, negli stessi diritti che avevano i conti di Forez. Ma gli ufficiali dei nuovi conti non ritardarono a mal disporre gli abitanti di Lione colle imposte che sopr’ essi levarono e con altri attacchi da essi dati ai privilegii di quella città, che era in diritto di governarsi in forma di repubblica. Sotto il governo dell’arcivescovo Rinaldo di Forez, successore di Guizzardo , scoppiò una sedizione che fu calmata mercè accordo seguito tra i Lionesi e il capitolo. Fu però un fuoco nascosto sotto la cenere e che proruppe di nuovo sotto l’episcopato di Roberto de la Tour d’Auvergne che fu sostituito a Rinaldo. Un nuovo accomodamento fatto nell’anno 1228 colla mediazione di Ugo IV duca di Borgogna sospese per qualche tempo le animosità, che però si rinnovarono nel 1272 vacante la cattedra di Lione. Papa Gregorio X diede Panno dopo su tale materia una costituzione che pareva dover riseccare la sorgente delle dissensioni; ma i Lionesi vedendo i canonici stessi divisi coll’arcivescovo Beraldo di