53(3 CRONOLOGIA STORICA corso, come dice il p. Texte,clie avessero in avvenire a riconoscere per loro legittimo sovrano Carlo di Francia (Journ. de Verdun, oct. 1745, pag. 254). L’anno stesso Umberto si recò ad Avignone per essere promosso ai sacri ordini, e gli furono tutti conferiti nell’intervallo delle tic messe solenni di Natale, per mano stessa del papa. Questa precipitanza che avea per pretesto di onorar maggiormente il delfino, ma che movea in fatto dall’ impedire ad Umberto di rientrare nel secolo, come correa voce aver egli in pensiero, fu suggerita dalla corte di Francia con cui Clemente VI agì sempre in armonia in tale faccenda. Per renderla pienamente tranquilla sul conto di Umberto, egli otto giorni dopo il consacrò patriarca latino di Alessandria. Il re gli fece nel i35a conferire l’amministrazione dell’arcivescovato di Reims, e il 25 gennaio 1354 lo nominò vescovo di Parigi. Ma Umberto rinunciò tra le mani del papa alla cura della chiesa di Reims il 22 febbraio susseguente, non che al vescovato di Parigi, e si ritirò a Clermont nell’Alvcrnia presso il convento del suo ordine, ove morì il 22 maggio 1355, come si scorge dall’epitaffio scolpito sulla sua tomba, in età di anni quarantatre. Il suo corpo fu trasferito presso i Domenicani di San-Jacopo di Parigi e seppellito nel coro di quella chiesa presso la regina Clemenza di Ungheria sua zia. Oltre il figlio avuto dal suo matrimonio, morto come si disse nel 1355, lasciò un figlio naturale di nome Amedeo, protettore del Viennese, da cui scendono i signori di Viennese, non che due figlie naturali, di cui la seconda, chiamata Caterina, si maritò a Pietro Lusinge. Questo principe avea ordinato nel 1345, giusta Cho-rier, si preponesse alla prima sillaba del suo nome un Y, scrivendosi Vmbertus invece di Humbcrtus. Scontransi nondimeno degli atti posteriori a tale ordinanza nei quali è scritto Humbcrtus, sembrando poi che in molte occasioni si abbia voluto uniformarsi alla sua volontà giacché in al- 1 ri atti è detto Ymbcrtus. Due altre osservazioni occorre eziandio di fare sul trattato che aggiunse il Delfinato ai possedimenti della casa di Francia: la prima, che questo trattato dice espressamente » le armi e il nome dei delfini » conserverebbonsi a perpetuità da quelli che loro succe-