DEI CONTI D’ AMPURIAS 53 da suo padre Pons. Berengario per liberarsi dalla vessazione si unì col conte di Barcellona. (Taverner, Jlist. des comtes d’ Ampur. ) Il 6 degli idi di maggio dell’ anno ventesimosettimo del regno di Filippo ( 1087 di G. C. ) Ugo intervenne cori Guilaberto conte di Rossiglione al giudizio pronunciato dai giudici delle due contee nella chiesa di San-Martino de la Rive in Rossiglione tra il clero di Elne e Pons Bernard. Il feudo che formava il soggetto della quistione fu aggiudicato alla chiesa coll’ obbligo di pagare a Pons Bernard venti onde d’oro ( Cartu.1. Helen. i'ol. 4° )• Dai documenti che abbiamo riferiti e da parecchi citati negli articoli precedenti, conclude Taverner che i conti di Ampurias e quelli di Rossiglione eli’ erano della stessa casa, possedevano in comune i diritti onorifici delle loro contee e ch’essi non ne esigevano separatamente che le sole rendite. (Hist. manuscr. des comtes d? Ampur.) La città di Castello fu debitrice al conte Ugo delle sue fortificazioni alle quali fece lavorare per molt’anni. Per essere in istato di sostener tale spesa, egli si era usurpato le decime del territorio di quella città; ma rivendicate dalla cattedrale di Gironna, egli dovette restituirle per consiglio de’ suoi baroni mercè la somma di quaranta onde d’ oro che gli furono sborsate. Non è noto in qual anno morisse il conte Ugo II. Lasciò dalla sua sposa donna Sancia il figlio che segue. • PONS UGO I. PONS UGO, successore di Ugo II suo padre nella contea di Ampurias, vide con rammarico lo smembramento fattone della contea di Peralada a favore di Berengario suo zio e studiò ai mezzi di rivendicarla coll’armi. Ebbe pure gravi controvers.ie col conte di Rossiglione. Quest’ultimo e Berengario per porsi al coperto delle sue' persecuzioni, fecero contra lui secretamente un trattato di alleanza con Raimondo Berengario conte di Barcellona che dal lato suo aspirava all’ intero dominio sulla Catalogna. Con questa mira il conte di Barcellona invitò il conte d’Ampurias a concorrere ai conquisti ch’ei meditava contra i Saraceni, e per