140 CRONOLOGIA STORICA vicinato. Ignorasi la strada da essi presa e il tempo preciso del loro arrivo in Palestina; ma è certo che essi avevano raggiunto Raimondo di Saint-Gilles e che con lui formavano il blocco di Tripoli al principio dell’anno i io3. Fu allora che questo principe diede la metà della città di Gibelet posta tra Tripoli e Berite all’abazia di San-Vittore di Marsiglia in considerazione del legato Riccardo che n’ era abate. Scontrasi il nome di Guglielmo conte d’Auvcrgne nelle sottoscrizioni dell’atto di quella donazione, e vi è pur detto eh’essa fu fatta per suo consiglio. Lungo fu il soggiorno di questo conte in Palestina nè avvi documento che parli del suo ritorno in Francia prima del 1114. Il vescovo di Clennont divideva co! conte l’autorità temporale su questa città^ ma Guglielmo che voleva esser solo -nel dominio, s’impadronì l’anno 1121 della chiesa cattedrale per tradimento del decano, la fortificò contro il vescovo e colla sua violenta condotta obbligò il prelato a chieder soccorso dal le Luigi il Grosso. Questo monarca- si recò in Auvergne alla testa di un esercito e costrinse il conte a dar soddisfazione al ves.covo. Ma cinque anni dopo Guglielmo ricominciò le ostilità benché nella prima guerra avesse provata la superiorità delle armi del monarca. Per meglio adempiere alle sue .parti indusse il duca d’Aquitania a farsi suo difensore col riconoscerlo a suo signore feudale^ ma Luigi il Grosso più pronto del duca, entrò il primo in Auvergne nel mese di luglio accompagnato da Carlo conte di Fiandra e da parecchi altri suoi vassalli. Cominciò dall’assediar Montferrand. Gli assediati in una sortita caddero in un agguato c furono presi da Arnauri conte di Montfort che li fece condurre al quartiere del re. In risposta alle offerte da essi fatte di un grosso riscatto, Luigi fece loro tagliare una inano e così mutilati li rimandò alla piazza. Questa vista sparse il terrore e determinò gli assediati ad arrendersi. In questo frattempo giunto essendo in Auvergne il duca d’Aquitania, mosse il re ad incontrarlo. Ma la buona tenuta dell’armata regia spaventò il duca e il suo vassallo. 11 primo mandò ambasciatori al re a dirgli per sua parte: » Sire, il duca d’Aquitania, per-» sona vostra, vi desidera ogni sorta di onore e prosperità. » Ciocche prende la libertà di chiedervi è che degni la