102 CRONOLOGIA STORICA piazza, ebbe la stessa sorte dell’abazia di Saint-Florent (Chron. Mallcac). Due fratelli di •nome Claro c David reclamavano alcune lor terre patrimoniali di cui avevano goduto padre e madre del conte Guido Gofreddo. Convinto della giustizia della lor domanda le restituì ad essi, e per investimeli di nuovo» egli colse, dice l’antica notizia che abbiamo di » questo latto, un verde giunco, scirpum viridem; giacché » i pavimenti della-casa, aggiunge essa, erano di recente » tessuti di giunchi come siamo soliti fare quando aqco-» gliamo qualche personaggio potente o qualche amico : » nani domus erat junculata, sìcut solenius facere quando n aliquem personae potentis vel aliquam personam potenti lem, vel dominum suscipimus vel amicurn. Allora collo » stesso giunco egli fece ai due fratelli la donazione o piut-» tosto la restituzione che desideravano l’anno dell’Incar-» pazione 1068 il io delle calende di giugno » ( Bignon, notes sur le eh. i3 da 5 liv. des formules de Marculfe). Tali erano allora e furono anche molto dopo i tappeti che usa-vansi nei pavimenti delle stanze dei gran signori; e questi erano per la state: nell’inverno poi s’ intessevano di p.iglia come praticavasi nelle chiese il sabato sera per,la domenica. L’anno 10^3, non 1068 come per error di copista si legge nella cronica di Maillezais, Guido Gofreddo o Guglielmo fondò alle 'porte di Poitiers il monastero di Mou-stier-Neuf che alcuni anni dopo fu da lui. posto sotto la giurisdizione di Sant’ Ugo abate di Cluni. L’anno seguente papa Gregorio VII informato del procedere simoniaco del re Filippo l nella collazione dei benelizii, scrisse al dura d’Aquit^nia per indurlo a far su di ciò rimostranze al monarca e minacciarlo per sua parte non solo della scomunica, ma anche della perdita della sua corona e di sciogliere i suoi sudditi dal giuramento di fedeltà. Non si sa qual uso facesse Guglielmo di questa strana lettera conforme ad altre dirette da Gregorio sullo stesso argomento a diversi vescovi di Francia. L’anno stesso Guglielmo restituì all’abazia di Maillezais il villaggio detto Sentun che avea avuto dal padre e dalla madre, e ch’era stato da suo fratello tolto a quel monastero e dato a Tibaldo Chabot; lo che avea tratto su questo le folgori di Roma, di cui si