i8o CRONOLOGIA STORICA CARLO duca di Borbone, conte di Montpcnsier e della Marche, delfino d1 Auvergne. L’anno i5oi CARLO secondogenilo di Gilberto di Mont-pensier nato il 17 febbraio i49° succedette al fratello Luigi nel delfinato d’Auvergne non che nella contea di Montpen-sier. Sposata ch’ebbe il 10 tnaggio i5od Susanna figlia ed crede ai Pietro II duca di Borbone morto 1’8 ottobre i5o3, prese il titolo di duca di Borbone. Nell’anno i5oj accompagnò Luigi Xll nella sua. spedizione contra i Genovesi che si erano ribellati e vi si distinse, e maggior gloria a-cquistossi nella giornata di Agnadel il ¡4 maggio 1Ó09, ove postosi alla testa di quattrocento uomini respinse Alviani generale veneziano che avea posto allo sbaraglio 1’avan-guardo francese. Pel suo merito e pe’suoi natali gli fu dal re il i5 gennaio i5i5 data la spada di contestabile. Egli, secondo il privilegio della sua carica, comandò l’avanguar-do dell’armata nella battaglia di Malignati vinta contro gli Svizzeri il i3 settembre dell’anno stesso, e per essere dovuto al suo valore ed alla sua perizia il conquisto del Milanese, frutto di quella vittoria, fu creato viceré di questo ducato. Dopo la morte di sua moglie accaduta il 28 aprile 1621, egli voleva impossessarsi di tutti i beni della casa di Borbone per mancanza di eredi maschi; ma Luigia di Savoia madre del re gli contrastò quella successione, e noti avendo potuto riuscire presso i giudici a farsela aggiudicare, ottenne almeno che fosse posta sotto sequestro con sentenza del mese di agosto i522. Carlo al-1’ estremo della disperazione nfcl 1523 passò al servizio dell’imperatore (1). Furono così ben prese le sue misure, che trovavasi già sul territorio nemico allorché Francesco I gli mandò a chiedere la spada di contestabile e la deco- (1) Egli erasi sempre risovvenuta e ripeteva con compiacenza la risposta che diede un trffuiale guascone alla seguente domanda di Carlo VII: Qual rosa al mondo potrebbe staccarvi dal mio servigio? JSeisuna, o Sire, neppure V offerta di tre regni pari ognuno al vostro. Ma sì bene un insulto. Questa eia la massima seguila da Carlo Borbone dopo aver perduta la sua lite.