DEI CONTI D' AUVERGNE tutto ciò noi non esitiamo punto a preferire la sua opinione. Didatti è certo che il figlio di Dodane fu proscritto alla dieta ili Pistes o Pitres tenutasi sul finir di giugno 864 c confessa d. Vaissete ch’egli non rientrò in grazia se non alcuni anni dopo. Non può egli dunque esser quel desso che nell’864 fu colite di Auvergne nè più può esserlo il figlio di Blichilde. E vero che in quest’anno egli ottenue dopo la proscrizione di Umfreddo il marchesato di Setti-mania, ma se avesse avuto anche la contea d’Auvergne P avrebbe certo conservata per tanto tempo come il suo marchesato, cioè a dire sino alla scomunica contro lui fulminata nell’ 878- al concilio di Troycs ( V. Bernardo 11 marchesa e duca di Settimania). Or noi vediamo che l’anno prima la Settimania c l’Auvergne erano governate da due Bernardi che non avevano altro di comune che il nome. E in vero tra i signori che si ribellarono contra Carlo il Calvo quando valicò le Alpi nell’877, gli annali di San-Bertin nominano l’uno e l’altro come due individui diversi, Bcrnardum Ar-vernicuin comitati, itemi/ue Bcrnardum Gothiae markio-nèm ( Dom. Bouquet} tom. VII pag. 124)- Non fu dunque nè il figlio di Dodane nè quello di Blichilde che abbia avuto Stefano per successóre nella contea d’Auvergne, ma bensì Bernardo Pianta Velluta di cui ora si tratta d’investigare l’origine, nonché quella di sua moglie Ermengarde. Benché noi non vogliamo asserir nulla positivamente, siamo peraltro inclinatissimi a crederlo figlio di Bernardo l, uno de’ suoi predecessori; e ciò che sembra provarlo si è la carta di una donazione fatta da un tal l’ietro alla chiesa di Brioude, prò remedio Bernardi gloriosissimi comitis nec non eximii ac prexelentissimi superstitis Bernardi comitis cjusque conia-gis Irmengardis gratia Dei eornitissae horame/ue prolis (Ba-luze, Ilist. de la maison d’Auvergne tom. II pag. 3). E chiaro che la fondazione enunciata in quest’ atto la cui data è del mese di giugno 883, ha per oggetto là famiglia di Bernardo Pianta Velluta. Come dunque vi si scontrerebbe Bernardo I s’egli non fosse il padre del secondo? E quanto ad Ermengarde non havvi luogo a dubitare che noti tosse figlia 0 sorella del conte Wàrin. La terra di Cluni che ereditò da lui c portò in dote al suo sposo, come si vedrà in appresso, ne somministra una prova senza replica.