DEI CONTI DI PROVENZA 475 28 marzo accordò al re di Sicilia la conferma per lui e la sua posterità di quanto possedeva in Provenza. La regina Margherita fu tanto più malcontenta del procedere dell’im- fieratore , quanto che poco prima avea accordata a lei stessa ’investitura di quella contea. Nel 1282 avendo determinato Riccardo re d’Inghilterra suo nipote ad unirsi secolei ad oggetto di rivendicare coll’armi le loro quote sulla Provenza, stabili in Lione il convegno delle truppe che le inviava quel principe e di quelle che eransi obbligati spedirle parecchi signori francesi; quando in questo mezzo si intese la fatale rivoluzione che toglieva a Carlo la Sicilia. Allora si abbandonò il progetto per non opprimere un principe meritevole della maggior compassione, spezialmente riguardo a Margherita di cui era cognato. Nel 1285 (N. S. ) mori Carlo il dì 7 gennaio a Foggia in Capitanata ( V. Carlo I re di Sicdia e Carlo 1 conte d’Anjou.) CARLO lì detto lo ZOPPO L’anno 1285 CARLO, figlio di Carlo I e di Beatrice, lor succedette nelle contee di Provenza e di Forcalquier non che nel regno di Sicilia. Suo padre che vivendo lo avea creato principe di Salerno, gli avea inoltre data una contea con parecchie terre non titolari, e di tutti que’feudi gli avea conferito diverse investiture con differenti distintivi giusla la diversità della loro specie creandolo cavaliere. Pel principato consisteva in un cerchio ( e non collare) d’oro; per la contea in uno stendardo, e in un anello per le altre signorie. Nel atto di questa cerimonia è detto.: Iiwestienles prtedictum Carolimi nostrum primogcnitum per circulum aureum de prcedicto Principatu, et per vexillurn nostrum de comitatu, et per annulum nostrum de honore et reliquis terris prcedictis ( ISouv. Ilìst. de Prov. tom. Ili, pag. n5 n. ) Carlo li era prigioniero del re d’Aragona quando morì suo padre. Avendo ottenuta la sua liberazione il dì 4 ot* tobre 1288 dando iti sua vece i suoi tre figli cadetti, indusse Carlo di Valois suo cugino a rinunciare alle sue pretensioni sui regni di Aragona e di Valenza, che il papa gli avea trasferiti, e acciò determinarlo gli cedette le con-