DEI DELFINI D’ AUVERGNE '77 LUIGI I di Borbone, conte di Montpensier, delfino d’Auvergne, detto il BUONO. L’anno 1436 pretende Baluze, senza recarne prove, che Anna figlia del delfino Beraldo li maritata, come si è veduto, sin dall’anno 137 f abbia vissuto tanto di succedere in quest’ anno alla delfina Giovanna sua nipote. Noi però crediamo dover preferire l’opinion di coloro che pongono la morte di questa principessa nel >4<6, epoca di un codicillo al suo testamento fatto parecchi anni prima, e dopo la quale non scorgonsi più tracce di sua esistenza. Luigi di Borbone, capolinea di Montpensier, sposo di Giovanna, conservò dunque in Virtù della donazione di questa principessa e trasmise ai suoi posteri il delfinato d’ Auvergne. Per la dolcezza del suo governo gli fu dato- il soprannome di Buono. Egli nell’ anno 14*^3 intervenne alla consacrazione del re Carlo Vili in cui rappresentò il conte di Fiandra, e nel 1480 era stato dal re Luigi XI incaricato di portarsi con due vescovi ad incontrare il cardinale Giuliano della Rovere, che recavasi in Francia col titolo di legato per comunicare a quel monarca le bolle di Sisto IV, che sotto pena di scomunica ingiungevano a tutti i principi cristiani di sospendere le querele e di unire le loro forze contro i Turchi che minacciavano Italia. Nell’anno poi 14^4 egh fu ¡1 capo dell’ambasciata che il monarca spedì allo stesso papa Sisto IV per tributargli filiale obbedienza nel principio del suo regno. Senonchè partiti gli ambasciatori sul finire di luglio, morì Sisto il i3 agosto dell’anno stesso, mentre trovavansi essi ancora per viaggio, ed Innocente VIII, eh’ era stato a lui sostituito, ricevette al loro giungere i loro omaggi. Nella edizione in folio delle miscellanee di Baluze pubblicata dal padre Domenico Mansi tom. I pag. 363 e seguenti, vedesi la lettera che il re scrisse al papa colle istruzioni che dava ai suoi ambasciatori sui diversi oggetti pe’quali erano incaricati di conferire seco lui. Morì il delfino Luigi P anno i486 e fu seppellito nella cappella di San Luigi di Aigueperse da lui fondata e dotata per venti canonici. Da Gabriella sua seconda moglie T. X. ,2