34* CRONOLOGIA STORICA per (jualche tempo il conte di Tolosa, il quale lo riconobbe a cugino c parente e lo colmò di onori e di aiuti. Al suo tempo la contea del Valentincse fu di molto ristretta dall’impcralor Federico I, il quale sollecito a minorare per quanto poteva l’autorità laicale, trovandosi a Besanzon accordò l’anno i 197 con suo diploma dell’VIII delle calende di dicembre (24 novembre) la signoria di quella città, in un ai diritti regali di circa tredici castelli nei dintorni, ad Eude vescovo di Valenza (Gali. Chr. vet. toni. Ili, col. 1112). Dopo tal concessione Eude e i suoi successori si qualificarono per vescovi e conti di Valentinois. L’anno 1178 il IV delle calende di agosto gratificò all’incirca nella stessa guisa Roberto vescovo di Die, avendogli donato la città ed alcuni castelli nel Diois in assoluta giurisdizione in un coi diritti regali anche sopra tutto ciò che avea Guglielmo di Foitiers nell’estensione di quel vescovato, ad eccezione del castello di Quint (Gali. Chr. vet. toin. II, pag. 555). Ma il giorno dopo accordò una specie di compenso al conte Guglielmo, cedendogli il pedaggio da Valenza sino Mon-telimar divisibile col delfino (Allard). Guglielmo nel 1183 prese sotto la sua protezione l’abazia cisterciense di Leon-cel francandola nel tempo stesso da ogni pedaggio (Bibl. Sebus. pag. 46), e con successivo mandamento ingiunse ai suoi castellani e baili di prendere la difesa di quel castello contra alcuni faziosi, fra i quali ve n’erano anche della sua terra, ch’egli teneva, dice, da suo padre Aimar; gente perniciosa che non aveano riguardo di oltraggiare i monaci di Leoncel, di prendere e di portar via i loro beni. Audivi quidem quod quidam pestilentcs, et etiam de terra mea et patris vici domini Adcmari Liuncellcnsibus injuriari non mctuiint, et bona corum raperò et violenter abducere non formidant (ibid. pag. 47)- Ecco dunque il nome, ignoto ai moderni, del padre di Guglielmo di l’oitiers. L’anno 1187 Guglielmo e suo figlio Aimar, con atto seguito a Valenza nell’abazia di San-Ruffo, diedero alla certosa di Silve-Benite una rendita in biade fondata sulla lor terra d’Etoile (Anseimo). Questo è 1’ ultimo tratto conosciuto della sua vita, morto essendo al più tardi nei primi mesi dell’anno 1189. Da sua moglie Beatrice figlia di Guigues IV delfino del Viennese, lasciò il figlio testé nominato.