3o CRONOLOGIA STORICA calende di gennaio il figlio del fu conte Sanzio, filius quondam venerabilix comitis Sanctii, senza precisar altrimenti tale qualificazione, prescrive sul finire che dopo la sua morte gli esecutori testaraentarii da lui nominati percepiranno » le rendite delle terre di Rossiglione e di Cer-» dagne e le riterranno sino a che sieno pagati i suoi debiti }■> e riparati i torti da lui fatti a quella guisa, die’ egli, che » il sire Pietro II re d’Aragona mio congiunto, l’ha con-» ceduto con un diploma che il regnante re Jacopo gli » piacque ratificare « : Ilem volo et mando quod dicti mei manumissores constituti in, terra Rossiliorùs post obitum meum percipiant omnes reditus et proventus terrae Rossilionis , Confluentis et Cerilania, et teneant tandiu donec debita mea fuerint persoluta et injuriae restitutae, sicut dominus Petrus rex Aragonum et consanguineus meus rnihi concessit curii instrumento et dominus Jacobus rex Aragonum qui nane est, miki laudavit (Arcliiv. du domarne de Perpign. n. 320 fase. II). Quelle espressioni Dominus Petrus rex Aragonum rnihi concessit, portano naturalmente a credere che la concessione dell’appannaggio del Rossiglione ec. sia stata fatta a Nugnes Sanzio dal re Pietro II. Per accordare insieme questa discrepanza di opinioni, pare doversi dire che Sanzio dall’anno 1185 non abbia conservato fuorché il titolo onorifico di contedi Provenza e che la concessione fatta dal re Pietro II delle contee di Rossiglione, di Conflant e di Cerdagne non altro sia stata se non una conferma di quella emanata da Alfonso. Passiamo adesso ad accennare alcuni particolari intorno a don Sanzio. Nel 1201 mentre Alfonso II conte di Provenza era in guerra con Guglielmo IV conte di Forcalquier, Sanzio si dichiarò contra il primo benché fosse suo nipote, e seguita la pace nel 1204 Sanzio intervenne l’anno stesso alle nozze di Pietro II, altro suo nipote, re d’Aragona con Maria di Montpellier, celebratesi il 5 e non il i5 giugno in questa città. Lo sposo assegnò per vedovile di Maria tutta la contea di Rossiglione dalla jontana di Salces sino alta Clase e tra gli altri personaggi diede in cauzione suo zio Sanzio (Vaiss. t. Ili pag. 125). Lo stesso conte segnò il giuramento di fedeltà fatto dal re d’Aragona due giorni dopo al vescovo di Maguelone per la signoria della città di Montpellier,